È Gennaio. Io ed Enrico siamo alle prese con la parte meno bella del nostro lavoro: scartoffie!
Immaginateci ingobbiti davanti alla scrivania, imbozzolati dentro ai nostri maglioni di lana tra computer, agende, taccuini, pen-drive e tazzine di caffè vuote. Ad un tratto una chiamata che sarà destinata a stravolgere il nostro anno lavorativo 2022.

-Ciao ragazzi!…ah che bello, una food forest… sì, dovremmo farcela…ah, 3 ettari! Sono un bel po’… certo, certo… vabbè dai facciamo un salto e veniamo a dare un’occhiata. Tanto bisogna solo attraversare la Sicilia per intero, che ci vuole!-
Chiudo la chiamata con un ghigno che è a metà tra una paralisi e una gioia incontenibile.
-Ma chi era?- mi fa Enrico
-I ragazzi di Geloi-.
Geloi è un progetto di rewilding che definire visionario è poco. In un territorio massacrato come quello della Piana di Gela, tra mafie di tutti i tipi, discariche abusive, inquinamento e quant’altro, una biodiversità ancora tangibile ha mosso un gruppo di ragazzi nel tentare di creare un’area enorme di ripristino ambientale, un’oasi per la vita selvatica e per il territorio stesso.
Chiunque gli avrebbe detto che era impossibile. E invece ce l’hanno fatta. E ben oltre le aspettative. Decine di ettari (che hanno poi superato il centinaio) sono state interdette alla caccia, gestite per prevenire gli incendi, in parte ri-allagate. E in pochissimi anni, quegli appezzamenti di terra che noi conoscevamo bene, avendoci lavorato per anni, sono diventati un paradiso!

Quando si implementa una food forest, la gente che viene a piantumare vede solo la parte del finale del lavoro, con alberi da frutto, aromatiche, piante da supporto, tutte da mettere a dimora e tutte in ordine. Gli attrezzi. Tanta allegria nell’aria. Non sa che a monte c’è una quantità di energie e di tempo spesi per la progettazione che è a dir poco colossale. E non immaginateci all’ombra di un albero con la pagliuzza in bocca a disquisire sulla scelta delle specie per Food forest Geloi.
C’è da analizzare le piovosità, le temperature, l’andamento delle acque superficiali, il chimismo del suolo, la pendenza. Significa ore sui web-database, montagne di schizzi e bozze che si accumulano ovunque, decine di telefonate ai vivai, caffè a profusione. Food forest Geloi prende una forma sempre più concreta, si allunga, si arcua, si infittisce di piante.
Però, che figata che ne è uscita fuori.

E incredibilmente arriva Ottobre. Le giornate miti, i primi uccelli svernanti e una valanga di umanità che si butta a capofitto in questo meraviglioso progetto. In 3 giorni, con l’aiuto di 40 volontari, riusciamo a piantumare 800 piante di 35 specie diverse. Ci si alza al mattino col profumo del caffè tra le tende, si percorre in fila indiana la strada fino alla nascente Food forest Geloi.

Con l’operosità di un formicaio, in poco tempo ognuno ha ben chiaro cosa, come e dove piantare. Tutto diventa fluido, senza piramidalizzazioni, senza gerarchie. Ogni dubbio ha decine di risposte, ogni stanchezza ha una pausa decisa senza comunicarla. Tutto funziona a meraviglia.
E la cosa più bella è che si è pervasi da un senso di fratellanza che davvero contagia tutti, come se aleggiasse nell’aria. Una sensazione comune: non c’è nulla di sbagliato nel sognare un mondo migliore. Quando poi si scopre che è una visione condivisa, che decine di mani convergono nello stesso posto, che la fatica e il sudore trasformano dei perfetti sconosciuti in amici, allora si è sulla strada giusta. Ci si lascia con un abbraccio che sa di connessione.

Grazie a Geloi Wetland per aver permesso tutto questo, per aver ricreato questa spirale di abbondanza!
Ricordatevi che c’è ancora molto da fare, migliaia di piante da mettere a dimora, occasioni per nuovi progetti, servono mani, braccia, sogni!
E anche un piccolo contributo, se vi va. I ragazzi riprenderanno parte delle spese sostenute tramite questo piccolo crowfunding. Magari dategli un’occhiata, che male non fa!
Il vostro caro Totò




Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.