Estate.
È quando l’amico amato ritorna
per guardarsi allo specchio
uno di fronte all’altro.
Più vecchi? Più saggi?
Le dita che contano i fili d’argento
sul viso brunito dal sole,
sulla barba una volta bruna.
Estate.
E’ aspettare la notte, pazienti
abbandonare il superfluo,
abbandonarsi al mare
e fondersi nelle sue acque nere
e assaggiarne il rumore delle onde
e ammirare i suoi astri immoti
perdendosi nel concetto di infinito.
È in Estate che giunge il momento
di sganciare, una per una
le proprie cellule nello spazio.
Andate, tornatevene dal mondo
da cui vi ho preso e intrappolato,
che siate elementi miei non mi importa!
Il mio corpo si sfalda, non sono più niente
fluttuo senza legame apparente
e tutto si disperde nel mare.
O piccolo evocatore,
ricomponimi ti prego,
ricordami il mito della nostra terra,
delle colonne che la sorreggono,
dei re che bramano ricchezze
e del suo abitante più felice,
più scomposto,
più irrequieto.


Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.