Orchidee invernali e legami ecologici… a bordo strada!

himantoglossum robertianum

Poche passioni sono vaneggianti come l’Orchidelirium.
I sintomi sono chiari ed inequivocabili. Cominciano già agli inizi di dicembre, con manifestazioni pruriginose alle mani, irrequietezza, nostalgia dell’aria gelida sul viso e una ossessiva consultazione delle cartelle che contengono le fotografie di orchidee. Si comincia sempre con Himantoglossum robertianum, che nelle mie zone è tra le prime orchidee invernali a fiorire.

Quando cominciai a fare escursioni mirate alla ricerca delle orchidee selvatiche del mio territorio, era Gennaio 2010. Chiesi aiuto agli esperti del settore, diventati negli anni insostituibili amici (vedi qui per un’altra storia simile), perché non avevo proprio idea di dove andarle a cercare. La risposta fu spiazzante: “Cerca a bordo strada, per ora c’è in piena fioritura H.robertianum, con una bella spiga viola abbastanza visibile”.

orchidee invernali
Himantoglossum robertianum

Himantoglossum robertianum infatti è la perfetta orchidea invernale: fiorisce dagli inizi di Dicembre fino ad Aprile nel margine nord del suo areale. E’ un’orchidea dalle fioriture vistose e di notevole dimensione, rispetto a tutte le altre specie italiane. I margini sono davvero il posto dove più facilmente si rinviene: bordo strada, sui confini dei pascoli, lungo le staccionate e ai lati dei prati erbosi.

Come tutte le piante e gli animali comuni, soffre del paradosso della specie poco carismatiche. Tutti gli appassionati infatti la vedono regolarmente e sanno identificarla, ma i suoi aspetti più interessanti spesso non sono altrettanto conosciuti.


Come tutte le orchidee invernali e non, Himantoglossum robertianum mette in atto incredibili strategie per ottenere il massimo dell’impollinazione con il minimo sforzo (ne abbiamo già parlato qui e qui). Nonostante non abbia nettare, il labello (il grosso petalo modificato che sta alla base del fiore) risulta colorato di una serie di strisce e punti di un bel viola acceso. Un invito irresistibile per gli impollinatori, particolarmente sensibili alle frequenze del viola e dell’ultravioletto. Fiorendo in pieno inverno, quando le fioriture in giro sono praticamente nulle, queste orchidee invernali attirano i primi apoidei in giro con la promessa di un bel bottino di nettare da gustare. Speranza vana (più o meno!).

orchidee campi
Spesso relegata ai margini dei campi, H.robertianum è testimone di complesse reti all’interno degli ecosistemi agricoli.

Orchidee invernali… e impollinatori defraudati.

I principali impollinatori di questa famiglia sono due bombi (Bombus hortorum e Bombus terrestris) e l’ape legnaiola (Xylocopa violacea). Tutti apoidei di notevoli dimensioni e che nelle regioni mediterranee non entrano in una vera e propria ibernazione. Rimangono in latenza nelle settimane più fredde, salvo essere attivi anche in pieno inverno. Bastano pochi raggi di tiepido sole dicembrino che questi imenotteri sono già attivi in giro per i prati. Spesso sono così disperati dalla mancanza di fiori che vengono irresistibilmente attratti dalle Barlie, continuando imperterrite a visitarle e assicurandone l’impollinazione incrociata. L’insetto infatti visita la cavità stigmatica del fiore, nella speranza di cibarsi del nettare, senza accorgersi che nel frattempo la Barlia le attacca il pollinio addosso, ben saldo sulla fronte!

Tuttavia, questa ostinazione dei bombi e dell’ape legnaiola nel visitare ripetutamente Himantoglossum robertianum era sospetta!
Solo agli inizi degli anni 90’ si è scoperto che questa specie ospita colonie invernali di afidi, in particolare Dysaphis tulipae. Questi insetti parassiti, grandi appena 2 mm., passano l’inverno ben nascosti nelle parti interne del fiore, al sicuro dalle intemperie, nutrendosi della linfa di Himantoglossum robertianum. Incredibilmente però, i loro prodotti di scarto sono composti da un liquido zuccherino (la melata) che tende a scivolare lungo la cavità interna, accumulandosi nello sperone, perfettamente a portata di lingua per un imenottero.

Xylocopa violacea
Xylocopa violacea in accoppiamento invernale a casa Acquagrande

Orchidee nella rete (ecosistemica!)

Inaspettatamente così, una incredibile commistura di strette relazioni ecologiche si avvera proprio sotto il nostro naso, o meglio al bordo delle nostre strade, senza che nessuno se ne accorga. La presenza di Himantoglossum robertianum assicura la sopravvivenza invernale di una specie di afide. Questo, pur nutrendosi a spese della pianta ospite, ne aumentano le percentuali di impollinazione e permette la sopravvivenza ad almeno tre specie di impollinatori, che altrimenti troverebbero ben poco durante il corso dell’inverno! Specie che, lo ricordiamo, sono essenziali per l’impollinazione di tutta la frutta e gli ortaggi che consumiamo abitualmente! Molto spesso infatti, solo i bombi sono in grado di impollinare efficacemente alcune orticole, come il pomodoro, che altrimenti risultano incredibilmente difficili da impollinare.

bombo orchidea
Bombus hortorum su H.robertniaum. Foto di Vito Campo, febbraio 2011, Licata (AG)

…una vita al margine!

Himantoglossum robertianum vive relegata ai bordi a causa delle lavorazioni meccaniche del terreno (che ne distruggono il delicatissimo apparato radicale), degli erbicidi sparsi nei campi ed anche dei concimi chimici (che alterano la mico-flora del suolo, distruggendo la delicata simbiosi tra i miceli dei funghi e l’apparato radicale delle orchidee, come spiegato qui).
Quello che mi chiedo è….per quanto ancora non riusciremo a capire che agire in modo innaturale significa continuare a tagliare di netto quelle invisibili linee che collegano una specie all’altra, in quel delicato rapporto di equilibri che è l’ecosistema?

Con l’augurio di un nuovo modus vivendi, l’invito a guardare con altri occhie la foto di un esemplare apocromatico, vi lascio!

Il vostro caro Totò.

Per saperne di più su Himantoglossum robertianum
Flora italiae
INaturalist

Per saperne di più sui bombi e il loro servizio all’agricoltura
Bombus hortorum
Science direct
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H.robertianum apocromatica

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