I peri danno le pere. I meli danno le mele. I Nespoli del Giappone danno le nespole. Quante ne avrò trafugate da bambino negli estesi nespoleti del mio paese natale: Trabia (PA). Qui, le nespole un tempo erano il cavallo di battaglia dell’economia locale. Nella moderna visione “produttiva” di quello che ci circonda, tendiamo però un po’ troppo a semplificare le caratteristiche delle cose. Così per noi gli alberi da frutto danno frutta e stop! Al massimo un po’ d’ombra…
Per fortuna il mondo non si riduce a questo. Nell’eterna mia lotta personale contro la visione riduzionistica delle cose, il mondo della Permacultura mi ha aperto gli occhi sulla vasta gamma di proprietà che ogni specie animale o vegetale possiede.
All’interno di un sistema infatti (ad esempio un semplice giardino) possiamo “trasformare” qualsiasi struttura, animale o pianta in un elemento. Ogni elemento, soddisfatti i suoi bisogni, restituisce dei prodotti. Questi prodotti possono essere intesi come vere e proprie funzioni che possono agevolare altri elementi all’interno del sistema. E queste funzioni spesso passano inosservate, sottovalutate. Trascurate se non riguardano noi in prima persona. Un’ottimo esempio può essere dato proprio dal Nespolo del Giappone. In questo articolo tentiamo di elencarne alcune, per rivalutare questa pianta dalle molteplici qualità.
Le 8 virtù del Nespolo del Giappone:

1) Nettare e polline in periodo invernale
Volendo cominciare dal principio, la prima virtù è indubbiamente quella del periodo di fioritura. Questa pianta asiatica ha un’abbondante fioritura in un periodo insolito per noi: dalla fine dell’autunno fino alla prima metà dell’inverno. I profumatissimi fiori sbocciano già ad ottobre, attardandosi talvolta fino a febbraio. Questo è un toccasana per tutti gli impollinatori mediterranei, dove il Nespolo del Giappone ha trovato ampia diffusione. Basta una giornata luminosa e i nespoli in fioritura si ricoprono di bombi, api, sirfidi, cetonidi, tutto ciò che vive di nettare e polline anche nelle giornate invernali più miti. I fiori del Nespolo del Giappone hanno un’ottima resistenza al freddo, data la pelosità della spiga fiorale e le proteine antigelo che questa pianta è capace di produrre.
Tutto questo ovviamente è uno scambio reciproco di favori. E in maniera doppia. Oltre ad assicurarci un abbondante raccolto di nespole, tiene gli impollinatori attivi e vitali fino alla fiorificazione di un’altra pianta dalla fioritura invernale: il mandorlo! Avere mandorli e nespoli assieme assicura così agli impollinatori un continuum di nettare per tutto l’inverno, permettendo la loro sopravvivenza. In cambio, essi assicurano a noi due raccolti diversi.

2) Pit-stop per i migratori autunnali
I Nespoli del Giappone sono un toccasana per tutte le specie che affrontano la migrazione autunnale, lasciando le latitudini europee per scendere a sud e scampare al freddo dell’inverno. Molti silvidi (capinere, occhiocotti, bigiarelle) e il luì piccolo affrontano questo lungo viaggio a fine autunno, attardandosi nell’area mediterranea a volte per tutto l’inverno. Prevalentemente insettivori, non disdegnano però una buona dose di liquidi zuccherini dati dal…nettare! Se avete un Nespolo del Giappone in giardino, gettate un’occhiata durante le fioriture. In ambiente urbano è facile vedere le capinere, solitamente sui toni del grigio, svolazzare sui nespoli con buffe macchie arancioni su fronte e gola. E’ polline.
Oltre agli uccelli, anche altri insospettabili migratori approfittano dell’abbondanza autunnale di fiori durante i loro lunghi spostamenti. Le vanesse. Queste farfalle compiono lunghissimi viaggi attraversando il Mediterraneo ed il Sahara per effettuare le riproduzioni invernali nell’africa sub-sahariana. E incontrare delle fioriture sul loro cammino può fare la differenza tra la vita e la morte.

3) Fruttificazioni de-stagionalizzate
I frutti del Nespolo del Giappone sono in piena maturazione nel mese di Maggio. Questo rappresenta un periodo in cui i frutti a conservazioni invernali sono praticamente finiti e quelli a maturazione estiva non sono ancora pienamente maturi o, se lo sono, hanno prezzi da “primizia”.
4) Abbondanza di frutti
A parità di spazi, energie per la gestione e necessità di concime, il Nespolo del Giappone è una pianta incredibilmente fruttifera e necessita davvero di poco. Nella mia famiglia, dove l’auto-produzione è il focus di quasi tutte le nostre azioni, un unico Nespolo di ca. 40 anni ci assicura frutta praticamente per due mesi e mezzo (da inizio Aprile alla prima metà di Giugno). Le uniche accortezze che abbiamo sono di aggiungere abbondanti dosi di pacciamatura al piede della pianta e areare la chioma a fine produzione, in modo da diminuire la possibilità di ticchiolatura sui frutti. Contro una media produttiva di ca. 30 kg a pianta, abbiamo stimato che il nostro ne produce in media 70. Siamo in piena città!
A tal proposito è…

5) Ottima per i giardini urbani
Il Nespolo del Giappone è una pianta che soffre vento, ambienti umidi e ristagno d’acqua. Date le sue foglie grandi e rigide, è ottima invece per ambienti protetti ma relativamente arieggiati. Un giardino in piena città per lui va benissimo. Tutte le grandi città siciliane sono piene di Nespoli che vegetano benissimo nei giardini interni, nei cortili, negli spazi piccoli che un ambiente urbano destina alle piante ad alto fusto. Offre ombra compatta durante le giornate assolate. Le foglie sono voluminose e facili da togliere, quando l’albero le perde. I rami sono robusti e possono essere un’ottima palestra per i bimbi che hanno la fortuna di avere un giardino. Insomma, cosa chiedergli di più?

6) Surplus! Imparo facendo, creo comunità, aiuto l’avifauna…
Un Nespolo del Giappone sano e ben tenuto farà così tante nespole che non riuscirete mai a consumarle tutte. Il surplus dei frutti è ottimo per cimentarvi nelle conserve, creare scambi coi vicini (io scambio le mie nespole con le fave del dirimpettaio) e….dare un serio aiuto all’avifauna. Come per la migrazione autunnale, anche nella migrazione primaverile le nespole possono dare una grande mano d’aiuto a molti migratori frugivori, soprattutto ai rigogoli! Anche molti uccelli residenti ne sono ghiotti, colombacci e merli in primis. Lasciare qualche ramo più alto a disposizione dell’avifauna può essere davvero un bel gesto.

7) Arricchisce la fauna detritivora al suolo
Qualche frutto alla fine rimane sempre sull’albero. Questo ammarzisce durante tutta l’estate, cadendo al suolo poi in pieno inverno, quando la disponibilità di cibi zuccherini è minima. Queste nespole avvizzite che cadono a terra attirano una INCREDIBILE quantità di bioperturbatori, tra cui millepiedi, porcellini di terra, chiocciole detritivore, piccole limacce. Spostando la lettiera di foglie, si notano proprio ammassi di vita intenti a far scomparire ogni traccia di polpa nel più breve tempo possibile. Questo favorisce la presenza di animali utili alla fertilità del suolo e inoltre aumenta la germinabilità dei semi contenuti all’interno della nespola, da cui si possono ottenere ottimi portainnesti!

8) Produzione di biomassa
Il nespolo del Giappone è molto generoso con l’emissione di vegetazione. Occhio infatti a non concimarlo più del necessario. Dopo la potatura (che sarebbe meglio eseguire alla fine della fruttificazione, e non in periodo invernale quando la pianta è in piena allegagione dei frutti) il numero di ramaglie può essere sconfortante. Tuttavia i rami sono ottimi per produrre biochar o per essere biotriturati, restituendo una pacciamatura leggera e voluminosa, per via del grande quantitativo di foglie che i rami posseggono. Noi abbiamo ricavato quest’anno, dal solito unico albero, 4 mq di cippato!

Per quest’articolo ci fermiamo qua.
Indubbiamente esisteranno molte altre funzioni che quest’albero può svolgere nei nostri giardini/orti/progetti in permacultura. Sta a noi scovarli e facilitare questi passaggi di energia tra un essere vivente e l’altro.
E’ un modo di essere custodi di questo Pianeta. Anche partendo da un singolo Nespolo del Giappone.
Il vostro caro Totò
Per maggiori info su questa pianta guarda qui oppure qui

Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.
Salve Toto’. Un’altra virtu’ del nespolo sta nel suo legno perche’ viene utilizzato come materiale per i tasti del clavicembalo per la sua capacita’, a detta degli specialisti, a non deformarsi nel tempo.
Grazie Angelo! 😉
Ottimo articolo !
E bravo Totò. Io, di nascita siciliana poi piccolina trapiantata in friuli, ho un nespolo nato da un seme di circa 35 anni, il nostro genio protettore; mi siedo spesso in alto sui suoi rami e ho addestrato i bambini del vicinato a salire e ad abbracciarlo.
Ciao a tutti.
Il profumo dei fiori del nespolo per me è irresistibile:
Sono fiori commestibili?
Ci si possono fare tisane?
Grazie
Sai che non lo so?!!?
Dobbiamo approfondire…!