La muta negli uccelli….al risparmio!

“Nessun uccello dubita di essere il centro dell’universo, mentre canta” – Barbara Kingsolver

La primavera è alle porte e la Natura è in fremito per prepararsi alla bella stagione. Marzo è il mese dei primi canti, della fabbricazione dei nidi e sopratutto degli splendidi piumaggi riproduttivi! Dopo mesi di freddo e abiti dimessi, gli uccelli tirano fuori colori sgargianti e piumaggi sericei per attrarre l’attenzione del partner.

emberiza cirlus
Zigolo nero (agosto) – si notino le remiganti nuove in formazione ed il piumaggio composto da vecchie piume abrase e piume di nuova formazione

I passeriformi adulti devono infatti avere un piumaggio perfetto per affrontare la primavera, dato che questo permette loro di trovare una compagna e riprodursi. Investono però enormi energie durante la stagione riproduttiva, in cui devono difendere il territorio, corteggiare il partner, costruire il nido e allevare i piccoli. Il risultato di solito si traduce in un piumaggio assolutamente devastato già a inizio estate! Le piume distrutte però diminuiscono la loro capacità di volo e creano notevoli problemi di isolamento termico, essenziale nell’affrontare la stagione invernale.
Per ottemperare a questo problema gli uccelli hanno sviluppato una soluzione evolutiva vincente: la muta del piumaggio! In estate cambiano infatti la totalità di penne e piume vecchie (sfibrate, usurate e spezzate) e ricreano un piumaggio nuovo ed intatto.

phoenicurus phoenicurus
Codirosso comune. Esemplari inanellati a settembre (sinistra) e aprile (destra). Si noti come l’abrasione delle piume di petto e gola metta in evidenza il piumaggio riproduttivo in primavera

Conviene creare di nuovo un piumaggio riproduttivo se mancano ancora 7 mesi alla successiva stagione riproduttiva? Ovviamente no!
Problema risolto dagli uccelli con ben 4 tipi di muta diversi

  1. Muta completa post-riproduttiva nei quartieri riproduttivi
    Il piumaggio viene interamente cambiato ad agosto-settembre, subito dopo lo svezzamento dei piccoli. E’ la strategia adottata da tutti i passeriformi che non migrano, o migrano tardivamente e per poche centinaia di chilometri. Le nuove piume hanno abbondanti margini bruni, grigi o biancastri. Questi margini vengono abrasi durante tutta la stagione invernale, accorciandosi. La parte interna delle piume ha invece i colori sgargianti della stagione riproduttiva, ma non verrà fuori prima di inizio febbraio.
    Ad adottare questa muta sono tutti gli alaudidi, i turdidi, i passeri, gli storni, i corvidi, i fringillidi, le cincie, codibugnolo, beccamoschino, scricciolo, rampichini, regolo e fiorrancino, pettirosso, alcuni zigoli (muciatto e lo strillozzo), nonchè due specie fortemente migratrici come codirosso comune (vedi su) e Usignolo.
passer italiae
Passer italiae – diminuzione degli apici brunastri da ottobre (sinistra), gennaio (centro) e aprile (destra)
  • Muta completa post-riproduttiva nei quartieri riproduttivi
    Muta parziale pre-riproduttiva nei quartieri di svernamento
    La muta è completa ma più breve, e le piume nuove sono più vaporose e dai colori meno brillanti. Avviene dopo lo svezzamento dei piccoli, prima della migrazione autunnale. Gli uccelli affrontano così questo lungo viaggio con un piumaggio nuovo.
    Alla fine dello svernamento c’è una seconda muta, parziale, in cui vengono sostituite solo alcune piume nelle zone del corpo colorate. Sono quelle che andranno a comporre il piumaggio riproduttivo!
    Questa muta è effettuata dai motacillidi (pispole, prispolone, cutrettole e ballerine), quasi tutti i silvidi (capinera, occhiocotto, ecc..), stiaccino, culbiancozigolo nero, le balie.

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    Capinera (femmina) – Esemplari inanellati a settembre (sinistra) e maggio (destra)

     

  • Muta completa nei quartieri di svernamento
    E’ la muta classica dei migratori insettivori che svernano a sud del Sahara. Ripartono subito dopo l’involo dei piccoli, affrontano il viaggio con piumaggio in condizioni mediocri e mutano penne e piume ai tropici (da ottobre a dicembre).
    E’ la muta di rondine e balestruccio, luì, canapini e cannaiole, beccafico, pigliamosche, rigogolo, tutte le averle.
    Alcuni individui, se hanno un piumaggio davvero devastato, cominciano la muta delle penne prima della migrazione, la interrompono durante il viaggio e la riprendono una volta arrivati ai tropici.

    oriolus oriolus
    Rigogolo – maschio adulto
  • Due mute complete l’anno
    Una sola specie in Italia è così “folle” da effettuare due mute complete prima e dopo la migrazione (con un grandissimo dispendio di energie): il luì grosso

    luì grosso
    Luì grosso

Quattro strategie quindi, adottate anche all’interno della stessa famiglia, ma con specie dall’ecologia differente. Il tutto per diminuire al minimo l’enorme impiego di energie che servono a formare un accattivante piumaggio da latin-lover!

p.s. tutte le foto di uccelli manipolati sono state effettuate durante i campi di inanellamento scientifico delle stazioni del Progetto Piccole Isole, in particolare sull’isola di Ustica

Il vostro caro Totò

Una risposta a “La muta negli uccelli….al risparmio!”

  1. Valeria Bellinaso dice: Rispondi

    Grazie caro Totò,
    Imparo ogni giorno una cosa nuova e affascinante, imparo a vedere oltre il guardare !
    Cordialissimi saluti, Valeria

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