Ho tenuto, durante l’inverno 2020, un webinar su Avifauna e incendi per conto di Istituto Terra, un comitato che si occupa del mappaggio degli incendi in Sicilia e della salvaguardia del territorio, soprattutto boschivo. La loro missione è appaiata ad una validissima opera di divulgazione ambientale in cui, tra le tante cose proposte, hanno ideato questi cicli di seminari sul web che affrontavano tematiche quali Rigenerazione, Sostenibilità e Ambiente da un punto di vista molto ampio, che toccava temi molto distanti tra di loro (legalità, botanica, sociologia).
Il webinar Avifauna e Incendi è andato così bene che ho deciso di inserirlo anche in alcuni dei percorsi di educazione ambientale che ho tenuto quest’anno, quali ad esempio la formazione delle guide ambientali per Federescursionismo, o i seminari gratuiti di eConScience. Poi, un paio di giorni fa ho pensato… perché non renderlo fruibile a tutti tramite il blog? Così l’ho trasformato in un articolo.

Da dove cominciare?
Per scriverlo ho preso spunto proprio dal territorio intorno a me. Dopo diversi pomeriggi in cui provavo a cimentarmi nella scrittura della scaletta, ho mandato tutto a quel paese e sono andato a trovare un mio vecchio amico, in cerca di buoni consigli. Ed in effetti li ho trovati. Perché molto spesso non ce ne accorgiamo, ma il passaggio del fuoco plasma il paesaggio attorno a noi. La sua traccia, ahimè, rimane potenzialmente anche per parecchi decenni.
Perché accade tutto ciò?
Perché viviamo attorniati da ecosistemi in costante equilibrio dinamico. Cioè?
Se prendiamo una porzione di spazio, grande quanto vogliamo (ecosistema), scopriremo che tutti gli elementi viventi che ci vivono all’interno (comunità) sono strettamente in relazione tra di loro. Anzi, non solo tra di loro ma anche in relazione alla componente non vivente di quel sistema. Tutto ciò però non avviene in maniera statica. Queste interazioni reciproche oscillano continuamente per tentare di rimanere al loro posto (equilibrio dinamico). Ogni volta che accade qualcosa ad una di queste interazioni (disturbo), questo qualcosa si amplifica di relazione in relazione (feedback) ed è sempre più difficile rimanere in equilibrio. Il fuoco è proprio uno di questi disturbi…
Effetti temporanei e permanenti
Avifauna e incendi mostrano molti degli effetti che subisce un ecosistema. Il primo, ad esempio, è l’immediata disponibilità di cibo per gli uccelli insettivori. Al passaggio del fuoco, specialmente in ambienti aperti come prati e pascoli,avviene il fuggi-fuggi di insetti, che per sfuggire alle fiamme si spostano velocemente allo scoperto. Cicogne, falchi grillai e nibbi ne approfittano abbondantemente, seguendo la linea del fuoco e predando tutto ciò che tenta di non finire arrostito. Questo però ha un effetto momentaneo nella dieta di questi uccelli: una improvvisa abbondanza di cibo seguita poi….dal nulla!
Quando gli incendi avvengono in maniera continuativa però, il fuoco riduce la presenza di nutrienti al suolo, aumenta l’erosione e il dilavamento, insomma modifica la componente non vivente di un ecosistema. Tutto ciò altera la relazione tra viventi e non viventi, nonché la componente chimico-fisica dell’ambiente. Si forma un nuovo habitat in cui si instaura una comunità di specie diversa. E questo trasforma profondamente l’ecosistema. In soldoni, al perpetrarsi degli incendi si ritorna indietro lungo la successione ecologica della vegetazione.

E gli uccelli? Il binomio avifauna e incendi è un indicatore ambientale ottimo per testare i danni del fuoco. Questo perché alcune famiglie di uccelli hanno specie strettamente correlate alla fase della successione vegetativa. Così nei boschi prolifichino le capinere, nei cespuglieti sterpazzoline e occhiocotti, nelle garighe la magnanina, nelle praterie la sterpazzola di Sardegna (ne abbiamo parlato bene qui). Ogni volta che passa il fuoco, si scende di un gradino nella successione, una specie scompare e ne arriva un’altra.
Avifauna e incendi: conseguenze in piccolo
In realtà quello che succede tra avifauna e incendi è più sottile e colpisce questi animali su una scala veramente ampia. Gli incendi infatti possono avere conseguenze sul singolo individuo, sulla specie, sulle relazioni tra specie e sulla comunità, influenzando negativamente parecchi aspetti di un ecosistema:
-A livello di individuo, gli incendi influenzano la qualità dell’habitat in cui un nidiaceo cresce. Più incendi nei cespuglieti sviluppano una vegetazione più rada, dura e spinosa. In questo studio si è visto che i giovani occhiocotti nati in zone più soggette a incendio hanno un piumaggio più rovinato e asimmetrico, con conseguenze negative sul volo.
-In questo studio siciliano fatto sulle cince in cassetta nido, si è visto che le specie che popolano boschi incendiati riacquistano la piena produttività solo quando il loro habitat si è completamente ripreso dal fuoco. Ovvero, man mano che la foresta si riprende dopo un incendio, le cince occupano più cassette nido e depositano più uova. Subiscono meno predazioni rispetto alle precedenti fasi. Sebbene i tassi di schiusa e involo migliorino ad ogni fase della successione, le condizioni per allevare completamente i nidiacei sembrano essere adatte solo nei boschi più vecchi e integri.

Avifauna e incendi: conseguenze in grande
– In Spagna invece, uno studio attesta che gli incendi alterano le relazioni tra specie della stessa comunità. Il gruppo di studiosi ha effettuato censimenti su uccelli e insetti in sequenze post-incendio e boschi mai bruciati. Si è visto che dopo gli incendi, gli insetti ri-colonizzano la zona immediatamente. Lo stesso non si può dire per gli uccelli insettivori. C’è quindi una pressione predatoria significativamente inferiore sugli insetti, proprio perché mancano i loro predatori. (Out of article: e se io coltivo vicino a una zona incendiata?)
-Infine, in questo studio siciliano riguardante le comunità boschive e le loro risposte agli incendi, si è visto un nuovo aspetto del disturbo del fuoco negli ecosistemi boschivi mediterranei: il fuoco altera l’organizzazione della comunità, inducendo, per almeno 10 anni, un aggregato casuale di specie. Le comunità si ricompongono, mostrando il verificarsi della segregazione delle specie almeno 50 anni dopo l’incendio!
Pioggia di semi (e di cacca!)
Per fortuna non tutto è perduto!
Dopo i disastri ambientali nelle foreste mediterranee, alcune specie di uccelli, come i corvidi, svolgono un ruolo significativo nel ripristino dei loro habitat naturali e nella rigenerazione della biodiversità. Uno studio in particolare mostra il ruolo straordinario degli uccelli nel ripristino delle aree forestali, spostando i semi dei frutti dalle aree integre a quelle disturbate dal fuoco. Gli uccelli si appollaiano sugli alberi e arbusti bruciati rimanenti e iniziano la loro funzione di dispersori di semi. Questa alleanza tra alberi e uccelli è riconosciuta come mutualismo. Mentre gli alberi offrono agli uccelli cibo, protezione e un posto dove costruire i loro nidi, gli uccelli ricambiano il favore contribuendo alla riproduzione e alla dispersione degli alberi, nonchè predando gli insetti dannosi per gli alberi.

Un team di ricercatori palermitani è riuscito proprio a evidenziare come, dall’apparato escretore degli uccelli fuoriesca una vera e propria pioggia di semi. Anzi, alcune specie vegetali hanno proprio bisogno di digestione acida per attivare il seme e germinare. Questo è essenziale per la rigenerazione degli habitat. Gli uccelli si posano sui posatoi e defecando rilasciano i semi. La disposizione di posatoi artificiali, a debita distanza dalla vegetazione naturale, facilita di molto il rilascio di semi, soprattutto in sequenze post-incendio.
Insomma, esiste un rapporto chiaro ed esplicito tra avifauna e incendi, spesso palese. Altre volte sottile e difficile da interpretare. Sta di fatto che gli uccelli possono renderci manifesta un’emergenza ambientale notevole e per la quale tutti siamo chiamati a fare la nostra parte.
E’ questione di responsabilità.
Il vostro caro Totò

Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.