L’amaro destino di Anacamptis laxiflora e dei prati umidi.

Anacamptis laxiflora

Ho accompagnato da pochi giorni un aitante gruppo di aspiranti guide naturalistiche alla scoperta delle bellezze del mio territorio, nonché delle emergenze faunistiche. In sostanza, ho sottoposto tutti ad un durissimo addestramento fatto di annusate di cacche disseminate sui sentieri. Incredibilmente sono sopravvissuti tutti e ho così avuto l’opportunità di portare tutta questa gente in alcuni luoghi particolari. Territori antichi, ma pesantemente trasformati dal tempo e dall’azione umana. Zone ricche di energie primigenie, dove tra l’erba e le rocce si nascondono storie che meritano di essere raccontate. Una di queste narra dell’amaro destino di Anacamptis laxiflora e dei prati umidi.

Mandra Piano di Ferro – Monte Cane

Queste lezioni, che tengo ogni anno a inizio primavera, sono ormai un appuntamento importante per me. Rappresentano uno scambio notevole tra le mie competenze naturalistiche e la prorompente energia di una ventina di persone che, dopo pochi scambi di battute, riversano su di me sogni, speranze, entusiasmi, domande. C’è così tanta voglia di imparare, di condividere, di sperimentare, che non posso che dare il meglio di me di fronte a energie così belle e veritiere. Quest’anno ho deciso di portare il gruppo alla valle di Rannino, nel comune di Altavilla Milicia (PA), a pochi chilometri da casa Acquagrande. Una distesa sconfinata di prati-pascoli tinteggiata da bellissime fioriture e numerose zone umide.

Rannino – Monte Cane

E quando meno te l’aspetti, nelle zone che conosci bene…

Data la conformazione particolare, è zona piovosissima e i terreni argillosi mantengono un sacco di acqua in superficie. Questo si traduce in numerosi gorghi temporanei, laghetti, ruscelli e cascatelle e, soprattutto, margi! Il terreno è saturo d’acqua, che scorre a bassissima velocità verso valle, creando prati umidi verdeggianti tenuti corti dalla continua azione di pascolo effettuata da vacche e cavalli. Proprio qui, nel 2014 mi sono imbattuto in una popolazione di orchidee che all’inizio non riuscii a riconoscere.

Palesemente delle Anacamptis, simili ad alcune specie già viste sul territorio, erano però disseminate proprio nell’erba semi-sommersa dei margi. Orchidee coi piedi a mollo. Solo a casa, dagli appunti sul taccuino, riuscii a capire che era una specie per me nuova, legata proprio agli acquitrini: Anacamptis laxiflora!

Anacamptis laxiflora
Anacamptis laxiflora – particolare

Specie legate ai prati umidi…Anacamptis laxiflora!

Ma non finisce qui. Quella stessa giornata, nei prati umidi, mi si involò davanti un Migliarino di palude, uno zigolo che cercavo da anni e che non avevo mai avuto la fortuna di avvistare. Un vero e proprio fantasma, in Sicilia. Queste due specie acquatiche, Migliarino di palude e Anacamptis laxiflora, per quanto apparentemente molto distanti e non collegate tra di loro, sono accomunati da un amaro destino. Un tempo verosimilmente abbondanti in tutte le zone “ammargiate” siciliane, con la scomparsa dei prati umidi pascolati, loro ambiente tipico, si sono enormemente rarefatti e ad oggi sono rarissimi. Anzi, il Migliarino di palude è attualmente estinto nella nostra isola. Comunissimo fino agli anni ’30, le ultime nidificazioni risalgono agli anni ’70. Poi il nulla…

migliarino di palude
Migliarino di palude, inanellamento scientifico a Ely (UK)

La drammatica scomparsa dei prati umidi ha già mietuto molte vittime nella Sicilia moderna, dove bonifiche e cementificazione hanno ridotto o cancellato intere zone acquitrinose. Una specie affine alla nostra Anacamptis laxiflora, l’orchidea palustre (Anacamptis palustris) è caduta nel nero imbuto delle estinzioni in tempi davvero recenti e senza che nessuno se ne accorgesse. Fortemente ridotta già agli inizi del ‘900, benchè molto comune nel settore orientale dell’isola, questa specie era legata ai margini paludosi dei grandi stagni acquitrinosi naturali. Le ultime segnalazioni sono sul litorale nisseno e nelle zone del  ragusano nei primi anni ’90. Ma dopo il 1994 non è più stata rinvenuta in tutta la Sicilia. Scomparsa.
Come il fistione turco, il basettino, il pollo sultano, e una lunga lista di animali e piante legate alle zone umide in Sicilia.



E le nostre Anacamptis laxiflora?

Dal 2014 quella popolazione di Anacamptis laxiflora non l’ho mai più avvistata, nonostante torni ogni anno in periodo idoneo. Che sia scomparsa? Le cause potrebbero essere parecchie: maggior uso di mezzi motorizzati, aumento della fangosità al suolo e delle piante selezionate dal sovrappascolo, scavo di fossati per il rapido scorrimento delle acque, diminuzione delle acque libere sul suolo. Anacamptis laxiflora ad oggi è in fortissima rarefazione su tutto il territorio nazionale, a causa della notevole riduzione di ambienti umidi con vegetazione erbacea bassa. Legata a grossi impollinatori, questa specie è un tassello importantissimo nei cicli del carbonio e dell’azoto delle zone acquitrinose, nonché della rete sotterranea di funghi micorizici, radici e batteri anaerobi.

Anacamptis laxiflora

Ma al di là di questo lato prettamente scientifico…vogliamo davvero vivere in una terra piena di fantasmi, di specie estinte?
Vogliamo davvero continuare ad attraversare valli e prati dove le orchidee scompaiono?
Fiumi senza più un pesce autoctono?
Dune dove la plastica spiaggiata è maggiore della superficie vegetata?

Io sono un naturalista. Sono siciliano e innamorato della terra. Sono un papà.

Non voglio lasciare ai miei figli una terra bellissima ma vuota, dove si cammina tra i fantasmi, tra specie di cui ormai possiamo solo avvertirne un bisbiglio, uno di quelli che fa gelare il sangue!

Il vostro caro Totò

Per maggiori info su Anacamptis laxiflora vedi qui, qui e qui
E per saperne di più sulle specie di animali e piante estinte in Sicilia
Per l’estinzione di A.palustris vedi qui e qui
Per l’estinzione del Migliarino di palude

2 risposte a “L’amaro destino di Anacamptis laxiflora e dei prati umidi.”

  1. Pietro Ciriminna dice: Rispondi

    Emozionante!Il suo lavoro è il mio sogno irrealizzato .

    1. Allora è il momento di realizzarlo! 🙂

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