Ad ogni impollinatore il suo fiore

impollinatore fiore

E’ aprile! Per ora è tutto un fiorisci a destra e a manca. Il prato si riempie di forme e colori, odori invitanti e ronzii tiepidi d’insetto. Nidiate di arruffati soli di grespino si alternano alle gocce dorate dei fiori di Medicago, sparsi a manciate nel prato. Le sulle occhieggiano di porpora e gli iris svettano in alto, con la loro bellezza già pronta a sfiorire. Dietro, un muro di malve e altee attira lo sguardo coi loro viola accesi. Tutto il prato intona come un sol coro: Guardami! Atterra su di me, abbuffati, riposa sui miei petali e poi riprendi il volo. Spargi il mio polline, ma senza sbagliare destinatario: ad ogni impollinatore il suo fiore!

althaea rosea
Abbuffata di impollinatori su Althaea rosea, nell’orto a lasagna di casa Acquagrande

Le angiosperme, le piante a fiore, possiedono una varietà enorme di forme e adattamenti, all’interno del mondo vegetale. Il fiore, infatti, è l’unica parte deputata alla riproduzione: ospita gli organi riproduttivi e porta alla formazione dei semi e quindi di nuove piante. In particolare, le piante che si affidano agli animali come agente impollinatore, fanno di tutto per farsi notare. E visitare. Forme, colori, dimensioni, calore, profumo, esche appetitose. Per far sì che il proprio polline arrivi ad altri fiori della stessa specie, ogni pianta ha creato morfologie e strategie tali da attirare solo l’impollinatore che gli interessa.

angiosperms

Non sempre l’impollinatore…

In particolare, i fiori che vengono impollinati dai coleotteri sono di solito termogenici (sviluppano calore), grandi e aperti, piuttosto robusti. Questo perché i coleotteri sono insetti pesanti, maldestri negli atterraggi e piuttosto impacciati. Possono essere verdi e senza profumo, oppure dal bianco al viola, con un profumo fruttato. Nettare non sempre presente e polline in quantità.  Pensate ai cardi, o al fiore della carota selvatica. Molti coleotteri sono spesso fitofagi, nutrendosi non solo del polline (molto proteico), ma spesso mangiando proprio il fiore. Poco importa, purchè poi il coleottero voli via a fecondare un altro fiore.

impollinatore fiore
Cetonie su un cardo, nel parco regionale Gallipoli-Cognato in Basilicata

Alcuni fiori, invece, attraggono specificatamente le mosche, visibilmente non un impollinatore in senso stretto. In genere maleodoranti, il loro odore è simile al materiale marcescente e il colore marrone o viola ricorda la carne marcia. Non hanno nettare e presentano poco polline. Le mosche arrivano attratte dalla promessa di un pasto e invece si impregano di polline, mentre continuano a gironzolare sui fiori per giorni. Molte apocinacee (Stapelia, Caralluma) adottano questo sistema, e perfino alcune margherite (Leucanthemum).

sapromiofilia
Mosca su Caralluma europaea, foto di Alessandro Baragona

Api, vespe e bombi rappresentano il gruppo più importante di insetti impollinatori: gli imenotteri. Si nutrono del nettare che il fiore offre e a volte di parte del polline, che di solito è appiccicoso e profumato. Alcune specie invece, visitano i fiori specificatamente per immagazzinare oli e resine che servono alla costruzione dei nidi o al corteggiamento. Sono attratti da fiori bianco brillante, gialli, blu e (soprattutto!) viola, data la loro capacità di vedere l’ultravioletto. Non vedono però il colore rosso. Le forme sono tubulose, poco profonde e spesso con base d’atterraggio. Molti di questi fiori hanno sui loro petali “guide al nettare”, sottoforma di striature viola. Alcuni invece, obbligano gli impollinatori a percorsi forzati all’interno del fiore, che assicurano l’impollinazione e consentono una certa selezione della taglia. Esempio: molte labiate (menta, rosmarino, basilico) o il Bocca di leone.

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Maschio di Andrena flavipes nel prato di casa Acquagrande

Farfalle e falene (lepidotteri) sono principalmente attratti da fiori rossi o arancioni, anche se seguono più l’olfatto che la vista. Questi fiori hanno forma tubulare, con lunghi speroni dove la proboscide di tali insetti può succhiare il nettare. Profumo lieve e dolce e nettare abbondante, ma profondamente nascosto. Poco polline. Le farfalle frequentano anche le asteracee (margherite, cardi, ecc..), che hanno infiorescenze piatte costituite da un insieme di piccoli fiori tubulati, per permettere a questi impollinatori di sostarvi sopra. Molti maschi, tra le farfalle, utilizzano infatti i fiori per le parate nuziali o come punto di sorveglianza del territorio. Aumentando il tempo della sosta, aumenta la probabilità di rimanere invischiati nel polline, obiettivo finale del fiore.

Alcuni fiori sono invece specificatamente impollinati solo dalle falene. Essendo impollinatori notturni, questi fiori si aprono al crepuscolo, sono in genere bianchi o rosa tenue e spandono un profumo intendo e dolce nelle ore notturne. Non hanno nettare e presentano polline abbondante. Un esempio sono le belle di notte, o molte Datura.

impollinatore fiore
Argynnis paphia sulle lantane di casa Acquagrande

…è quello che ci si aspetta!

Anche alcuni uccelli possono svolgere funzione di impollinatori. Hanno un’ottima percezione del rosso e del giallo, ma un olfatto poco sviluppato. I fiori che si affidano agli uccelli, hanno quindi profumi leggeri e colori molto accesi. Forniscono nettare molto fluido e in maggiore quantità rispetto ai fiori impollinati dagli insetti, tant’è che spesso gocciola vistosamente fuori. Questi fiori hanno spesso una corolla allungata e dei siti di appoggio per gli uccelli. Alle nostre latitudini, sono soprattutto i silvidi a nutrirsi di polline, capinere e luì in primis. Esiste un’unica pianta in Europa, la cui impollinazione è strettamente affidata agli uccelli: Anagyris foetida.  

uccelli polline
Occhiocotto parzialmente leucistico e sporco di polline. Foto di Alessandro Gurreri.

Vi sono altri impollinatori, come pipistrelli e roditori, rettili e formiche. Quest’ultime possono anche svolgere un prezioso lavoro di sorveglianza, soprattutto nelle piante che offrono nettare extrafiorale a queste impavide creature. Insomma, c’è un mondo di impollinatori, là fuori. Tanta collaborazione offre vantaggi da entrambe le parti: trasporto sicuro del polline per la pianta e una lauta ricompensa per l’impollinatore che visita il fiore. E’ davvero interessante come un intero taxa di esseri viventi impossibilitati al movimento (le piante), abbia trovato infinite forme bellissime di cooperazione con gli animali, offrendo cibo a loro e meraviglia ai nostri occhi.

Il vostro caro Totò

Per maggiori info:
una accurata carrellata di nozioni sulle angiosperme
Zoofilia

Una risposta a “Ad ogni impollinatore il suo fiore”

  1. Grazie! Molto interessante

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