2020: il nostro primo anno di Autoproduzione!

autoproduzione alimentare

Manca solo un giorno alla chiusura del 2020. Un anno che certamente si è fatto notare, in senso negativo. Per noi però, il 2020 è stato il primo anno di Autoproduzione!
L’anno scorso infatti, cominciando il nostro periodo di transizione in maniera seria, ci eravamo prefissati di autoprodurre quanto più cibo possibile, sfruttando ciò che avevamo già. Perchè fare autoproduzione? Innanzitutto perchè assolve a quasi tutti i principi della Permacultura in un colpo solo ( soprattutto “Ottieni un raccolto” e “Applica l’autoregolazione e accetta il feedback”) e poi perchè….coltivare il proprio cibo rende liberi!

Ora è il momento di tirare le somme. Alcuni aspetti sono andati bene, molto più del previsto. Altri malissimo. Ma non disperiamo, fare autoproduzione è più semplice di quello che sembri, solo che molte cose abbiamo dovute impararle da zero. Con un budget di ca. 8 ore settimanali speso per produrre il nostro cibo, la resa che abbiamo avuta è stata ottima. Senza contare tutti i risultati collaterali (vivere all’aria aperta, tonificare il corpo, migliorare la nostra salute e l’ecosistema, approfondire le nostre conoscenze, ecc…).
Andiamo nel dettaglio! Partiamo dal:

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FRUTTETO

Indubbiamente il frutteto è quello che ci ha dato più soddisfazioni. Per fare autoproduzione siamo partiti da un frutteto misto composto da 11 alberi da frutto (alcuni molto vecchi, altri giovanissimi) e 14 ulivi, tutti siti a casa Acquagrande. A questi si aggiungono 2 alberi da frutto che abbiamo invece a casa a Palermo. Quindi 27 alberi in tutto. Abbiamo conteggiato anche 5 viti. Non irrighiamo, ne fertilizziamo. Almeno non direttamente, visto che stiamo migliorando di molto il suolo.
Il risultato strabiliante è stato di 422.5 kg di frutta (inclusi 40 kg di olive), tutta raccolta tra aprile e dicembre. Il segreto di questo successo è stato quello di avere alberi molto diversificati tra di loro, che fruttificassero in periodi diversi. Abbiamo infatti raccolto nespole, amarene, pere, mandorle, susine, mele, fichi, prugne, ficodindia, melograni, cachi, arance, cotogne e uva.

autoproduzione frutta

La frutta quindi non ci è mancata, anzi in alcuni periodi ne avevamo così tanta che non sapevamo più dove metterla. Infatti ci abbiamo dato sotto con marmellate, composte, crostate e dolci alla frutta. Non abbiamo essiccato ne conservato sotto sciroppo perchè non ne siamo capaci (ma impareremo!). Questa abbondanza miracolosa ha però evidenziato una grossa pecca del nostro progetto: non siamo inseriti in una rete! Avremmo potuto scambiare i nostri prodotti, venderli a un GAS, imparare come trasformarli. Invece ci siamo ritrovati abbastanza distanti dalle conoscenze e le abbondanze altrui. Su questo necessitano migliorìe.
Il frutteto ci ha consentito inoltre abbondante legna per la stufa e biomassa.

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ORTO

Autoproduzione da un orto a lasagna di 24 mq. a casa Acquagrande. Irrigato per un totale di ca. 40 volte in un anno (pochissimo!). Tutte le varietà dell’orto primaverile sono partite da seme, grazie a eventi di scambio che abbiamo creato, o rivolgendoci a Cercatori di semi. Nell’orto invernale non siamo stati così bravi e per alcune orticole abbiamo comprato piantine già sviluppate. Tirando le somme, l’autoproduzione di orticole ammonta a 65 kg di verdura, che era più o meno quanto ci aspettavamo. Non sono mai mancati sulla nostra tavola piselli, patate, zucchine, lattughe, cicorie, fagiolini, angurie, meloni, mais, cicorie, basilico, tenerumi, cipolle, pomodori, peperoncino, rucola, zucca rossa. Siamo riusciti anche in qualcosa di più particolare come l’altea, le luffe o l’amaranto.

autoproduzione orto

L’orto però ha messo a dura prova la nostra forza di volontà. Godendo di un insolito clima piovoso, volevamo irrigare il meno possibile. Alcune piante hanno risposto bene, come il pomodoro piennolo del Vesuvio. Altre, come il Sammarzano, malissimo!
Inoltre è il primo anno che riproduciamo da seme, e il semenzaio è stato un disastro fino a Maggio. Tuttavia, ingranata la marcia giusta, l’orto ha prodotto in maniera continua e generosa, da maggio fino a dicembre.
Oltre a tutto ciò che era commestibile, abbiamo creato montagne di materiale da compostare o da dare in pasto ai nostri animali, migliorando inoltre notevolmente il suolo grazie agli strati della lasagna.

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ANIMALI DA CORTILE

Qui è andata malissimo. In realtà eravamo partiti bene, da una sola gallina che si è acchiocciata. Si sono schiuse 4 uova (prese da un altro allevatore), e in regalo abbiamo avuto anche tre anatre.
Purtroppo l’incursione di un cane randagio ha mandato a monte quasi tutto, compiendo una strage nel giro di 5 minuti. Morale a terra, abbiamo dovuto ricominciare da zero, lottando coi sensi di colpa per mesi. Al netto abbiamo ottenuto solo 37 uova e una dura lezione da mandare giù. Galline e anatre sono state eccezionali, svolgendo una quantità di compiti davvero incredibile (fertilizzazione, controllo dei parassiti e delle erbe, trasformatori di materia, non ultima…la compagnia!).
Adesso abbiamo accettato il feed-back e stiamo ri-progettando il loro angolo con qualche accortezza anti-predatoria in più. Abbiamo capito che sono una parte insostituibile del nostro progetto!

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ERBE SELVATICHE E FIORI

Tutto ciò che non riuscivamo a coltivare, ce lo ha donato la Natura. Tra piante commestibili (rovo da more, finocchietto, biete, borragini, grespino, ecc…), odori (menta, timo, erba Luisa) e fiori commestibili (rose, malve, nasturzi, emerocallidi, calendule) abbiamo raccolto e consumato 22 kg di materia verde!
E questo solo rimanendo sul tema “cibo”. Senza contare infatti i servizi di paleria, biomassa, attrazione di impollinatori, lotta biologica, miglioramento del suolo e mille altre funzioni che un ecosistema sano è riuscito a regalarci.

fiori commestibili

In conclusione, consigliamo a tutti di provare a fare quanta più autoproduzione alimentare possibile!
Si scopre un approccio alla vita davvero diverso. Ci si riappropria del proprio tempo e si entra in una dimensione in cui il cibo è il risultato finale di un lungo processo di conoscenze, approfondimenti, passaggio di nozioni, attività fisica e integrazione nell’ecosistema.
Se fatta bene, l’autoproduzione permette di non produrre rifiuti e migliorare la Terra attorno a noi. Perchè non provare?
Saremo lieti di dare quanti più suggerimenti possibili.

Continueremo inoltre a fare quanta più autoproduzione possibile, soprattutto ora che abbiamo installato una food forest nel nostro frutteto!

Il vostro caro Totò

6 risposte a “2020: il nostro primo anno di Autoproduzione!”

  1. Giovanni Spinella dice: Rispondi

    Un resoconto molto bello e che come hai anticipato è solo parziale. Tra le cose non citate ad esempio c’è la contagiosa voglia trasmessa ad altri di fare qualcosa di simile perciò gli effetti benefici di cui parli aumentano e si moltiplicano. Complimenti per la dedizione e per gli ottimi risultati raggiunti e grossi auguri per l’anno nuovo con altri sempre più grandi risultati

    Giovanni

  2. Salve. Ma si può venire a dare una mano ed imparare?

    1. Dipende dai colori. 🎶 Rosso è pericolo, giallo dà attenzione, verde è via libera, per la circolaziooooneee 🎶
      Appena sarà finito questo putiferio, sei la benvenuta!

  3. Avete tutta la mia stima ed ammirazione! Quello che avete fatto rappresenta il mio sogno (nel cassetto, per ora…). Leggere del vostro successo ma soprattutto del vostro entusiasmo, mi dà la forza per coltivare (restiamo in tema 😀 ) il mio sogno e l’energia per fare ogni giorno un passettino in avanti per realizzarlo. Complimenti di nuovo.
    Daniele

    1. Grazie! É per questo che divulghiamo gran parte delle cose che facciamo. Diventa energia per far carburare altri progetti 😊 usciamoli questi sogni dai cassetti 😉

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