<<Tutto è quasi pronto, i contenuti ci sono, i corsisti hanno prenotato, la spesa è fatta. Che manca? LE PIANTE!>>
Il corso di Permacultura e Agrofrestry che abbiamo appena affrontato prevedeva la piantumazione di una food forest, una piccola foresta che ci avrebbe permesso di avere frutti, fibre, materiale da ardere, nonchè di migliorare il suolo e l’ambiente del nostro piccolo quadratino di terra. Dopo mesi e mesi di studio avevamo tirato giù una bella lista di piante, che avrebbero svolto varie funzioni all’interno del nostro sistema. Il problema era…trovarle. Non conoscevamo infatti la qualità dell’offerta vivaistica siciliana. Alla fine però siamo riusciti a selezionare 4 vivai, 4 eccellenze del territorio, che hanno permesso di ottenere le tanto agognate piante della food forest.
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Vivaio PetraViva

Il vivaio Petraviva nasce dall’associazione Petraviva Madonie e si trova a Irosa, facilmente raggiungibile lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania. <<E’ facile, da trovare>>, mi dice Gaetano La Placa al telefono <<fai una curva, vedi dei capannoni, e là ci siamo noi. Non c’è nient’altro attorno, ci sono solo le nostre piante>>. Ed in effetti è proprio così. Un puntino verde nella Sicilia dei seminativi, che nel settembre in cui sono andato erano di un uniforme color stoppia. Gaetano mi accoglie con un sorriso orgoglioso e una decisa stretta di mano. Dietro di lui figurano centinaia di fruttiferi siciliani, tutti ecotipi locali andati a scovare nelle più sperdute campagne delle Madonie e dell’Etna. Alcune sono qualità dimenticate, altre addirittura salvate in extremis, da pochissime piante madri da cui fare gli innesti. Mi si presentano davanti qualcosa come 120 cultivar antiche di meli, peri, susini, peschi, ciliegi. Questi 4 ragazzi madoniti hanno fatto un lavoro che ha dell’incredibile. Le piante sono perfette, con gli innesti fatti a regola d’arte, le foglie lucide e vigorose. Anche al momento di interrarle, durante il corso, le radici e la zolla erano in condizioni ottime.
Da loro abbiamo preso tutti i fruttiferi che ci mancavano, in modo da avere frutta tutto l’anno e completare il nostro progetto di autosufficienza alimentare: un melo Sgadari, un pero Paradisu tardìa, due ciliegi, un melograno zuccherino, un fico Pilusedda, un pesco Sbergia.
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Vivaio Torre

Dire che la famiglia Torre ha creato un paradiso tropicale in Sicilia è poco. Questo vivaio è infatti specializzato in specie tropicali e subtropicali ed è famoso in tutta Italia (e forse Europa?). Arriviamo a Milazzo, scendiamo dalla macchina e cominciamo a….sudare! Sì, quello che ci si presenta davanti è un ambiente umido e lussureggiante, con specie tropicali che avevo studiato solo nei libri e che mai mi sarei sognato di vedere nella nostra isola. Dal corridoio centrale sbircio tra le serre e rimango affascinato dalla quantità di arboree, arbustive, lianose, tappezzanti che sbucano da ogni dove, disposte sapientemente a formare veri e propri angoli perfetti. Ci sono fioriture vistose, altissimi palmeti a colonna, anatre che passeggiano indisturbate tra i corridoi laterali, brucando le erbe annuali che approfittano di tanta abbondanza nei vasi. Il sig. Torre si aggira in quella giungla con la velocità e la precisione di un animale selvatico. Gentilissimo, continua a spiegarmi tutte le specie che gli si parano davanti, scanzando fiori grandi come una mano, liane, frutti mai visti prima. Da lui abbiamo preso canne da zucchero, lemon grass, pera mèlon, passion fruit e alcune piante da supporto, introvabili altrove (ad esempio Sophora secundiflora).
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Vivaio Ambiente e Territorio
(e Vivaio SAVIF)

Fare vivaistica è indubbiamente difficile, farlo in un ambiente ad alto rischio desertificazione, come il territorio di Caltanissetta, lo è ancora di più. Se poi si trattano solo specie forestali autoctone, usando linee genetiche locali, capite bene che diventa praticamente una missione!
Questo vivaio è gestito da Francesco e Giusi, due capisaldi della vivaistica forestale in Sicilia. Lavorano soprattutto per grosse imprese di ingegneria naturalistica, coltivando le essenze locali da seme o da talea, in modo da ripristinare la vegetazione originaria in grandi opere edilizie o di ripristino ambientale. Il loro lavoro è importantissimo. Troppo spesso, infatti, le opere di recupero della vegetazione vengono fatte con specie completamente estranee ai nostri ecosistemi, creando zone vegetate, ma “ecologicamente morte” o che difficilmente riescono a integrarsi con le specie autoctone. Il loro operato è quindi fondamentale. Entrambi inoltre sono soci AVIF , associazione vivai italiani forestali, in cui credono fortemente (tant’è che rivestono la carica di presidente e segretaria). L’associazione si occupa di favorire la biodiversità forestale con azioni pratiche di conservazione e tutela, producendo e vendendo piantine forestali di provenienza certa. Insomma, meglio di così non ci poteva capitare.
Da loro abbiamo trovato molte piante di supporto, autoctone: Rosa sempervirens, filliree, terebinti, biancospini.
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Vivai Platani

Ultimo, tra i vivai da cui ci siamo forniti, la visita a Vivai Platani è stata una piacevolissima sorpresa. Vice-presidente dell’AVIF, Bruno Marino ha creato un vivaio inserito in un contesto paesaggistico notevole, nel pieno dei monti Sicani e a pochi passi da Castronovo di Sicilia. Arriviamo e ci accoglie Vincenzo, competente e professionale, con un bel sorriso di benvenuto. In pochi minuti ci prende le piante di cui abbiamo bisogno, ma c’è un intoppo. Manca Medicago arborea, su cui tanto avevo sperato. Poco male, è l’occasione buona per girare tra i filari di piante e dare un’occhiata a qualche valida alternativa. Filari che si perdono a vista d’occhio, tanta è l’abbondanza di questo luogo. Come il vivaio di Giusi e Francesco, anche questa realtà si focalizza su piante forestali autoctone, selezionando linee genetiche locali. Ci districhiamo tra un centinaio di specie, alcune anche rare, con piante in buono stato di salute, in un ordine che pare impeccabile
Da lì torneremo a casa con pioppi, salici e Anagyris foetida.
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Per concludere, non solo la scelta delle piante e lo studio della loro collocazione è stata una cospicua parte della preparazione del corso di Permacultura e Agroforestry, ma la loro ricerca è stata probabilmente la parte più impegnativa. L’offerta vivaistica siciliana, infatti, non ci ha lasciato entusiasti. Ma è bello notare come ci siano punte d’eccellenza, come queste quattro realtà, che alzano di molto la media qualitativa. Quattro vivai che hanno reso casa Acquagrande un posto più verde, più sostenibile, infinitamente più bello!
Il vostro caro Totò.

Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.
Grazie per la indicazione di queste quattro realtà che meritano una visita.
Interessantissimo, grazie!
Davvero utilissimo. Grazie di cuore
grazie Totò! Sei una miniera di informazioni preziose.
Salvatore, come potrei contattarti a parte quasto link?
Ciao! Mi trovi su Facebook (c’è la foto di un tizio strano che cammina sulle acque 😆) oppure mandami una mail a salvo.bondi@neomedia.it
Da lì poi casomai ci sentiamo per telefono, ti do il mio numero.