Li avevo studiati per anni, i nettarii extrafiorali. Piccoli orifizi presenti in tantissime piante (più di 8000 specie) che attirano formiche a frotte. In realtà non me ne ero mai interessato più di tanto. In bibliografia infatti, ogni volta che si parlava di esempi di nettarii extrafiorali, venivano citati sempre generi di piante amazzoniche, centro africane o del sub-continente indiano. Benché quindi questa curiosa caratteristica vegetale avesse acceso il mio interesse, mi ero messo il cuore in pace dicendomi che non li avrei visti tanto facilmente. Fino a quando una di queste piante non è arrivata direttamente a casa mia.

Durante l’inverno 2019, alle prese col mio primo orto, avevo organizzato un evento di scambio semi grazie a Residenza d’artista Fraginesi e tra le tante piante da orto, mi erano stati donati dei semi di Luffa cylindrica. Questa bellissima pianta, conosciuta soprattutto per la produzione di spugne naturali, è in realtà una fabbrica chimica di elementi utili alla nostra salute.

La sua coltivazione è relativamente semplice. I semi, grossi e di un bel nero opaco, germinano davvero facilmente, già a partire da inizio Aprile. Cacciano fuori due bei cotiledoni grossi e verdissimi, da brava Cucurbitacea. Le foglie e i tralci invece sono simili a quelle della vite, con i valori aggiunto di festosi fiori giallo sole e della stagionalità. Per il primo anno che la ospito infatti, ho deciso di farla arrampicare su una triste ringhiera che è sempre stata spoglia. Il posto non andrebbe bene per un rampicante perenne, in quanto troppo esposto ai rigori invernali. Per ora invece è in pieno vigore vegetativo, allietando la vista nelle nostre giornate estive con una bellissima fioritura.

I fiori maschili sono grossi come un sottotazza, giallissimi quanto effimeri. Non durano infatti più di un giorno e sono letteralmente assaltati dai bombi. I fiori femminili sono pressoché simili, appena più piccoli e con gli organi riproduttori molto più in vista. Nel retro, l’ovario è davvero lungo, simile ad una piccola zucchetta.

La Luffa è monoiica, ospitando gli organi riproduttivi maschili e femminili su fiori diversi. Bastano 2 o 3 piante per assicurare l’impollinazione incrociata e le giovani zucche crescono a vista d’occhio, raggiungendo dimensioni ragguardevoli già in due settimane. Occorrono circa tre mesi per la maturazione completa, quando i frutti sono pronti ad essere trasformati in spugne.

Un giorno però, mentre il vento faceva oscillare le grandi foglie delle mie luffe, ho notato tutta una serie di puntini sospetti sul retro. Disposti in ordine sparso, non capivo se si trattasse di piccoli parassiti, di funghi o dell’effetto di una virosi. L’unica cosa che notavo era qualche formica che camminava tranquillamente sulla lamina fogliare, facendo frequenti soste in questi puntini con le antenne impazzite in movimenti ritmici abbastanza serrati.

Caspita, c’era davvero un bel viavai…
Formiche sulle foglie, sui tralci, sugli steli fiorali. Un dubbio cominciava ad affacciarsi nella mia mente. Nooo…e se fossero?!!? Proprio così, le mie luffe erano piene di nettarii extrafiorali!
Non solo sul retro delle foglie, ma in tante altre parti della pianta. Quelli disposti alla base dell’ascella fogliare ospitavano ciascuno una formica, tutte della specie Crematogaster scutellaris. Alcune formiche del genere Camponotus correvano all’impazzata lungo i tralci, mentre sugli apici vegetativi, con i nettari extrafiorali più piccoli e delicati, pasteggiavano piccolissime formiche del genere Plagiolepis.
(grazie all’ amico mirmecologo Enrico Schifani per le determinazioni).

ERRATA CORRIDGE: La formica in questione non è C.scutellaris, ma un mimo batesiano del genere Camponotus, probabilmente C.lateralis. Una specie innocua e pacifica, che però imita le più aggressive C.scutellaris per difendersi dai predatori o dai competitori. Grazie ad Enrico Schifani per la precisazione!
Ma la densità più alta di formiche era attorno ai sepali dei fiori appena impollinati. Ogni sepalo infatti aveva diversi nettarii extrafiorali disposti in maniera sparsa, da dove trasudava liquido zuccherino in maniera ininterrotta. Perché proprio là?
Le piante mirmecofile (amanti delle formiche) hanno tutta l’intenzione di attrarre ed ospitare diverse specie di formiche, offrendo loro un liquido zuccherino che le sostenta e le rende in qualche maniera dipendenti. Di contro, le formiche difendono la pianta dai potenziali parassiti o brucatori, dato che andrebbero a danneggiare una fonte di cibo per loro importante. Nasce così una simbiosi tra la pianta e le formiche. Una offre sostentamento, l’altra protezione. È inoltre appurato come questo scambio di mutuo aiuto sia nato anche prima del nettare offerto agli impollinatori, dato che le prime piante a possedere nettarii extrafiorali sono alcune specie di felci, evolutivamente precedenti alle piante a fiore. Le formiche hanno quindi avuto un ruolo di prim’ordine nell’evoluzione della pianta. Nella Luffa il numero più alto di nettarii è attorno alle giovani zucchine, la parte più preziosa della pianta in quanto è proprio là che si formano i semi.

In conclusione, consiglio a chi può di coltivare la Luffa perché è davvero una pianta ricca di sorprese. Ha le stesse esigenze di altre Cucurbitacee (terreno ricco, acqua abbondante), ma a parte questo non ha particolari bisogni. Offre in cambio giovani zucche commestibili, spugne naturali, semi oleosi, foglie medicamentose. Riesce ad attirare una quantità di insetti veramente notevole, fornendo un ottimo aiuto per la biodiversità. I fiori sono sempre strapieni di bombi, attirati dai colori vivaci dei fiori. I nettarii extrafiorali forniscono sostentamento a molte specie di formiche. Nel complesso, è un ottimo elemento per apprezzare le complesse interazioni tra specie selvatiche in Natura. Una pianta umile, ma dalle ricchissime proprietà ecologiche.
Il vostro caro Totò


Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.
Complimenti per l’articolo illuminante. Ho passato l’estate a cercare di capire cosa stessero facendo frotte di formiche sulle mie luffe. Ora lo so, grazie
Lieto!
Io l’ho scoperto davvero per caso. La cosa più interessante è vedere come specie diverse di formiche si “spartiscano” le varie parti della pianta in base alle loro dimensioni o alla loro aggressività.
Ho due piante di luffa alte circa 180 cm sono invase da formiche piene di fiori ma non ce nessuna allegazione di un solo frutto come mai? Grazie per un consiglio
Ciao! Non sono le formiche a permettere l’impollinazione dei fiori di Luffa, ma gli apoidei (api e soprattutto bombi). All’inizio le luffe cominciano ad emettere decine di fiori maschili. Solo dopo qualche settimana appaiono i primi fiori femminili, con già una minuscola luffa nel calice del fiore. C’è solo da aspettare 🙂
Sarai un naturalista ma confondere dioico e monoico è molto grave, alle superiori avrei preso due con questo errore
Hai ragione e ti ringrazio per la correzione.
Un po’ meno per i toni 😄
Grazie, veramente illuminante! Io pensavo che le formiche mi stessero rovinando lo sviluppo delle zucche e stavo per usare dei repellenti per formiche. Ancora grazie
Complimenti. Ho un piccolo orto e quest’anno ho iniziato a coltivare la luffa, tre piante. Le coltivo con una zucchina spinosa e una siciliana, più alcune di fagiolo. In tutte le piante tranne le luffa, ci sono insetti, dalle cimici ai bruchi, in tutte tranne le piante di luffa dove sono presenti invece le formiche. Da qualche tempo stavo pensando che potesse esistere una qualche forma di simbiosi tra la luffa e le formiche. Adesso ne sono certo. Grazie.