Erbe selvatiche: dalle Grass islands alle strisce fiorite!

gestione erbe selvatiche

“Non chiamatele ‘erbacce‘: le erbe spontanee sono ospiti della mia terra!”

Pia Pera

Quando arriva Maggio cominciano a fioccare i commenti sulle community virtuali riguardanti l’erba alta. Per me, che ho un fortissimo imprinting sui libri di Pia Pera, le erbe selvatiche sono un caleidoscopio di colori. Dal giallo dei tarassachi, arruffati soli sparsi per il prato, al rosa ben nascosto nelle spighette dell’avena. Per la maggior parte delle persone, però, le erbe selvatiche sono una seccatura. Anzi, a volte rappresentano un problema da eradicare in maniera drastica, con massiccie dosi di erbicida ad ampio spettro. È sconfortante leggere i commenti dei gruppi social legati al giardinaggio o alla cura delle piante. Ci si rende conto di quante tonnellate di biocida vengano irrorate ogni anno per combattere le erbacce.
In realtà c’è un modo semplice per gestirle, traendo vantaggio dalla loro presenza. Basta solo sfruttare le erbe selvatiche: dalle Grass island alle strisce fiorite!

agricoltura organica
Grass island: strisce di erbe selvatiche non falciate, lasciate libere di compiere il loro intero ciclo vitale. Casa Acquagrande, zona III (frutteto estensivo)

Abbiamo già parlato di Grass islands su Saturi di Natura e su come proteggano la fertilità del suolo. Le Grass islands, letteralmente “isole d’erba” non sono altro che strisce verdi di erbe selvatiche a cui si permette di compiere il loro intero ciclo vitale. In un prato misto quindi, la maggior parte delle erbe viene falciata prima dell’allegagione del fiore, in modo da evitare la maturazione e lo spargimento dei semi. Questo straterello falciato può essere trasformato in fienagione, inglobato nel suolo con lavori di fresatura o (meglio ancora) lasciato marcire al suolo. Una vera e propria pacciamatura che protegge la terra dall’azione degli agenti atmosferici (calore del sole, dilavamento da pioggia, volatilizzazione a causa del vento). Le erbe vengono digerite dai microrganismi e rilasciano carbonio, azoto e minerali essenziali alla fertilità del suolo. Alcune strisce però vengono lasciate intoccate in maniera che le specie prative (per la maggior parte terofite, quindi erbacee annuali) rimangano intatte, fino al completo essiccamento. Si possono lasciare bordi, strisce in mezzo al prato o tra gli alberi, oppure giocare con le forme e aumentare l’effetto margine!

biodiversità giardino
Bombice del trifoglio – Lasiocampa trifolii. Una specie di falena il cui bruco è polifago, che si nutre di diverse leguminose e graminacee selvatiche. E’ comune nei prati invernali mediterranei.

A cosa giova lasciare l’erba in grass island?

  • Giova a chi utilizza l’erba per almeno una parte del suo ciclo vitale. Nei prati infatti l’erba è sfruttata da bruchi, ortotteri (grilli e cavallette) e piccoli roditori che se ne nutrono. Moltissimi artropodi predatori, utili alle nostre colture, trovano rifugio tra l’erba alta. Basti pensare alle mantidi religiose o ai ragni. Alcuni uccelli utilizzano strisce erbacee per nidificare, ben nascosti ai predatori (alcuni luì, tottavilla, saltimpalo, quasi tutti i fasianidi). Gli uccelli granivori si nutrono dei semi, utilizzando la fase finale del ciclo delle erbe selvatiche.
  • Giova agli anfibi, soprattutto ai neometamorfosati (che hanno appena concluso la metamorfosi da girino a giovane) e abbandonano i siti riproduttivi per colonizzare nuove zone.
  • Creare un mosaico di patch coltivate, zone sfalciate e grass island permette a molte più specie di coesistere in spazi piccoli. Soprattutto favorisce la presenza di insetti utili come i predatori o gli impollinatori. E’ inoltre utile a coprire angoli indesiderati o ombreggiare.
  • Per chi possiede delle galline, i bordi delle grass island sono ottime zone di pascolo. Le galline infatti apprezzano i semi che a maturazione cadono giù e sono ben visibili sul terreno sfalciato. Inoltre li utilizzano come fonte proteica, pattugliandone i bordi in cerca di insetti.
  • Infine, caratteristica più importante, aumentano l’effetto margine, favorendolo e sfruttandolo, come la cara Permacultura ci insegna. I bordi infatti, che apparentemente non hanno uno scopo ben preciso, possono contribuire in modo considerevole ad aumentare la stabilità e la produttività del sistema biologico.
galline permacultura
Le galline adorano le isole erbose, apprezzando i semi che a maturazione cadono giù, brucando le parti tenere e pattugliandone i bordi in cerca di insetti.

In agricoltura intensiva le grass island possono diventare delle vere e proprie strisce fiorite!
Tantissimi lavori scientifici (li trovate in fondo all’articolo) appurano il ruolo importantissimo che le strisce fiorite hanno nel ridurre l’impatto dell’intensificazione delle tecniche agricole sulla biodiversità delle nostre campagne. Seminare delle strisce di fiori selvatici lungo gli appezzamenti delle colture può aumentare i predatori naturali dei parassiti delle piante e ridurre notevolmente l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura. Come per le grass island, gli effetti delle strisce fiorite si estendono agli insetti impollinatori come le api e gli uccelli insettivori, ovviamente in grande, date le dimensioni. La realizzazione di strisce di fiori selvatici lungo i margini degli appezzamenti coltivati viene sempre più raccomandata dai piani di sviluppo rurale (PSR) come misura utile per incrementare la biodiversità degli ecosistemi agricoli e pertanto da inserire come misura agro-ambientale. Inoltre, da non sottovalutare il notevole effetto paesaggistico che queste creano!
Per terreni molto depauperati e lontano da un ecosistema in equilibrio si possono addirittura acquistare mix di erbe prative fiorifere per accellerare notevolmente i tempi (occhio alle esotiche invasive, però!).

segesta calendula
Strisce fiorite a Calendula suffruticosa nei vigneti di Monte Pispisa, nei pressi di Segesta (TP)

Chiunque possieda un terreno può gestire le erbe selvatiche in modo da trarne giovamento…anche solo sviluppando una striscia fiorita lungo il bordo strada. Molte specie botaniche interessanti ad oggi risultano rilegate ai bordi stradali, data la continua e diffusa opera di rimozione, distruzione e l’avvelenamento sistematico che si compie in parchi, giardini, campi coltivati et. similia. Inoltre spesso i bordi dei campi e i margini stradali fungono da vero e proprio corridoio ecologico, permettendo ad animali quali micro-mammiferi, rettili e piccoli ungulati di muoversi attraverso un paesaggio profondamente modificato dall’uomo.
E poi…volete mettere la sorpresa di andare un giorno qualsiasi a Casa Acquagrande e trovare un gruppo di Iris germanica viola occhieggianti tra le erbe selvatiche in fiore?!!?

bordi corridoi ecologici
Iris germanica viola, sul bordo stradale di Casa Acquagrande

Il vostro caro Totò

Per maggiori info sulle strisce fiorite:

Tschumi et al. 2016
Tschumi et al. 2015
Feltham et al. 2014
Haaland et al. 2011

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