Situazione classica di fine Maggio. Vi ritrovate in una piazza italiana, componente essenziale del benessere comunitario del Bel Paese. E’ quell’ora della sera in cui il sole è ancora caldo, ma non brucia. Quell’ora insomma in cui è gradevole prendere una birra fresca o i primi tè della bella stagione.
Cosa manca? Pensateci bene… pensate bene al sottofondo sonoro di un momento del genere. Manca l’inconfondibile carosello vociante di rondoni.
Insomma, qualcosa del genere, come questo bel filmato dalla Danimarca:
Questo comportamento, che gli inglesi chiamano “screaming parties” (letteralmente “festini vocianti”) è in realtà parte di una ecologia complessa, insospettabile in un animale tanto comune, presenza costante nelle nostre città da aprile a fine luglio. Sono infatti display vocali messi in atto dagli adulti nidificanti di un’unica colonia a discapito degli odiatissimi bangers.
I bangers altro non sono che gli “adolescenti” del mondo dei rondoni. Sono esemplari di un anno d’età, già maturi sessualmente ma troppo inesperti e biologicamente poco pronti a intraprendere una covata. Arrivano quasi un mese dopo gli adulti, con l’anticiclone delle Azzorre, tra la fine di Maggio e i primi di Giugno. Il loro arrivo è una certezza quasi assoluta della stabilità metereologica. Significa infatti che il tempo sarà ormai stabile e caldo nelle settimane successive, che le incertezze primaverili sono insomma ormai passate e l’estate è alle porte.
Perchè sono così odiati? Perchè in realtà sono dei gran rompiscatole.
Gli adulti sono ai siti riproduttivi ormai da quasi due mesi. Hanno scelto e occupato i buchi in cui fare i nidi (fori nei muri, cassette nido, cassettoni delle serrande, ecc…), deposto le uova e cominciato ad imbeccare i pulli nati da pochi giorni. Questi adolescenti tentano costantemente di introdursi nei nidi occupati, anche solo per dare un’occhiata dentro. Si rivelano però abbastanza maldestri, anche perchè non toccano terra da ben 10 mesi. L’approccio è quindi di solito molto goffo e rumoroso, in quanto sbattono proprio sul nido.

Bangers in inglese indica proprio un tipo di gioco pirotecnico da bambini (le cosiddette bombette), rumoroso e fastidioso. In realtà basta anche solo che si appoggino all’orlo del buco occupato per scatenare le ire furibonde degli adulti intenti nella nidificazione. Quando riescono a sostare pochi secondi, spesso beccano i bordi del nido o grattano con le zampette per vedere se il nido è occupato e le reazioni degli occupanti. Che di solito gliele suonano di santa ragione.

Tentare di visionare i nidi altrui è un comportamento ben noto anche in altre specie (grillaio, rondine, capinera) e pare serva ai giovani per imparare come scegliere un buon sito di nidificazione o che aspetto hanno dei buoni nidi.
Soltanto da meno di un decennio, grazie a varie tecnologie nel mondo dell’ornitologia (anelli identificativi, geolocators, gps) si è scoperto molto sui giovani bangers. Hanno per esempio una muta differente da quella degli adulti, movimenti giornalieri completamente sfasati e random e cambia perfino la strategia migratoria!
Molto hanno fatto anche le birdcam, sopratutto quelle del progetto “Sweet Swift Home” in livestream h24. E’ infatti abbastanza raro che un bangers arrivi ad intrufolarsi dentro ad un nido occupato, ma quando succede, quello che accade è il finomondo, come nel video a seguire!
Un adulto infatti è presente al nido con il bolo di aereoplancton pronto per essere dato ai suoi pulli, quando…
In realtà grazie all’ausilio delle webcam si sono visti tantissimi comportamenti inusuali e inaspettati da parte dei bangers adolescenti. Alcuni non entrano, “bussando” all’apertura del nido e scatenando la reazione dei piccoli (vi consiglio di ascoltare col volume alzato). Altri entrano mentre i genitori sono assenti e si siedono sulle uova a covare. Altri ancora entrano e alla vista dei pulli non sanno cosa fare. Un caso più comune è invece quello di giovani che occupano cassette nido a stagione avanzata (luglio) abbozzando nidi e facendo pratica col materiale da costruzione.
Insomma, bisognerebbe guardare con occhi diversi anche le specie più comuni, perchè se sono così di gran successo un motivo ci sarà!
Se volete scoprire di più sull’ecologia e il comportamento dei rondoni, vi consiglio questa pagina e sopratutto questo bellissimo pdf!
Potete anche trovare storie come questa e altre curiosità sulle specie italiane nei bellissimi libri di Angelo Meschini, in particolare nella collana “Racconti di penne e piume del Mediterraneo“
Il vostro caro Totò

Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.
Complimenti per questo articolo (e non solo) sui miei coinquilini rondoni con cui condivido tante primavere e con i quali ho uno stretto legame ,massimo rispetto e protezione. Senza i loro stridii non c’è primavera e senza il loro incessante volteggiare i nostri cieli sarebbero vuoti.