Scommetto che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita la sensazione di disagio e fastidio data dal vicino che occupa il nostro bracciolo col suo braccio, da chi ci parla troppo vicino al viso o dal conoscente “abbraccia-tutti” che dispensa gratuitamente effusioni. Tirate un sospiro di sollievo, perchè non si tratta di misantropia, ma di semplice appropriazione del nostro spazio personale. E’ lo stesso motivo per cui baciamo la gente con cui abbiamo rapporti stretti, tendiamo la mano con chi siamo un po’ distaccati e non ci azzardiamo a toccare gli sconosciuti!

Per qualsiasi specie, in Natura, lo spazio è condizione essenziale all’esistenza stessa e la gestione di quest’ultimo influenza la maggior parte dei comportamenti degli animali. Lo spazio va difeso, ad ogni costo!
In Ecologia, una vecchia scuola di pensiero divideva i comportamenti di difesa dello spazio in territorialismo (difesa attiva di una porzione di spazio definita territorio) e colonialità (mancanza di difesa e “sopportazione” dei vicini, anche quelli più scomodi!).
Questa definizione però lascia molto a desiderare in quanto esistono tante specie che si trovano a metà tra questi due concetti. Ad oggi infatti il tutto è stato riformulato in base ad un altro fattore ecologico essenziale: le risorse!
La distribuzione delle risorse (cibo, acqua, potenziali partner) nello spazio è varia, ma abbiamo due estremi: da risorse distribuite uniformemente (l’erba in una prateria) a risorse localizzate in pochissimi siti (le prede di una tigre nella foresta pluviale). Ogni volta che varia la distribuzione delle risorse, varia anche la difesa di quest’ultime! Pensate a cosa succede quando c’è lo sciopero dei benzinai e tutti si accalcano nell’unica pompa di benzina aperta….

Ancora confusi?
Facciamo un passo indietro allora e introduciamo un altro concetto: l’Home range.
Quest’ultimo è l’area che un animale occupa normalmente durante il corso della sua vita ed include tutte le risorse che gli servono. Si parla di territorialismo quando un animale difende una parte del proprio home range dagli intrusi, come sua area esclusiva! A nessuno è permesso entrarvi.
Per farvi un esempio, ignoriamo completamente le persone che incontriamo lungo le strade che percorriamo abitualmente (home range), ma reagiremmo molto male se un estraneo si introducesse a casa nostra (territorio).

In questa nuova ottica ecologica quindi il territorialismo viene diviso in 5 diversi tipi, in base alla distribuzione delle risorse:
- L’intero home range è difeso come territorio – è il caso limite delle risorse distribuite in maniera puntiforme. Un esempio sono tutti i carnivori solitari come i felini, ma anche i grandi rapaci, o il martin pescatore.
Falco pellegrino in parete. Questa specie utilizza posatoi sopraelevati per tenere d’occhio costantemente il territorio - Il territorio rappresenta una parte variabile dell’home range – risorse un po meno puntiformi, ma sopratutto le esigenze della specie cambiano durante l’anno. Alcune parti dell’home range non vengono difese. Quasi tutti i passeriformi adottano questa strategia, ampliando o contraendo il territorio a seconda della stagione.
Pettirosso – Questa specie difende i territori anche in periodo invernale - Il territorio rappresenta solo l’area in cui avvengono tutte le attività riproduttive (dall’accoppiamento all’allevamento della prole), ma non la ricerca del cibo, che avviene in aree frequentate da più individui o gruppi. Le risorse cominciano ad essere distribuite in maniera più uniforme. C’è quindi un territorio riproduttivo ed una zona neutra di alimentazione. Questo tipo è rappresentato da un’insieme di specie che nella precedente divisione territoriali-coloniali non veniva rappresentato da nessuno dei due termini, come la Ghiandaia Marina.
Ghiandaia marina – un esempio di specie a comportamento semi-coloniale - Il territorio è costituito solo dalla zona in cui avvengono le parate nuziali. E’ un caso non molto diffuso, avviene nei cervidi o nei galliformi quando la densità di popolazione è bassa. Si presenta in alcune specie (cervidi, galliformi, combattente) e dipende dalla densità della popolazione.
- Il territorio è ridotto solo al nido e a pochi decimetri attorno. Colonialità. E’ il caso limite opposto al primo. Risorse così uniformemente distribuite che non occorre difenderle. Casi del genere sono i gabbiani, i grillai, molte specie granivore.
Colonia mista di gabbiani reali, corallini ed avocette (Paludi di Cley)
Secondo questa nuova visione quindi, la colonialità diventa un caso limite del territorialismo, e non un concetto completamente separato. Coordinare in gruppo le energie verso un predatore o nello scambio di informazioni risulta più utile che contendersi le risorse, se queste sono ovunque!

Attenzione però! Ogni uccello che nidifica dentro la propria colonia non tollererà minimamente che qualcuno si avvicini alle proprie uova. I nidi infatti sono tutti alla stessa distanza, quella appena superiore all’estensione del collo e relativa beccata del vicino. Un po’ come la questione dei braccioli ad inizio articolo!
Il vostro caro Totò
Per approfondire:
Una bella discussione in merito

Salvatore Bondì
Naturalista, specializzato in Biodiversità ed Evoluzione.
Ornitologo. Permacultore. Bighellone per necessità.