BioGiardino: I rifugi

biodiversità giardino

Podarcis siculus refuge

Dormono, eppure ci sono.

L’inverno fa apparire il bio-giardino come un luogo triste e desolato, apparentemente silenzioso se non fosse per le baruffe dei pettirossi tra le fronde. Niente guizzi di lucertola, ne frinire di grilli sotto la siepe. Siamo ancora lontani dai caldi ronzii sonnolenti della primavera…

In un giardino sano, i rifugi possono offrire un grande aiuto alla biodiversità, pari a quello dato dalle risorse di cibo o da un punto d’acqua. Sono facilissimi da realizzare, possono comodamente nascondere un angolo antiestetico o una nicchia inutilizzata e in poco tempo si fondono perfettamente col circondario, diventando parte integrante del paesaggio.

LA CEPPAIA

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La ceppaia è nata più per caso che per inventiva personale. Lavori alle linee telefoniche avevano imposto il taglio di vecchi rami di eucalipto e di pino d’Aleppo. Gli operai, “gentili” come solo un operaio sa essere, mi avevano lasciati questi grossi ceppi abbandonati davanti al cancello. Non riuscendo ne a tagliarli ne a spaccarli, decisi di accumularli sul fondo di un vialetto. Mentre li impilavo però mi accorsi subito del potenziale che avevano. Lasciati uno sull’altro a marcire, sotto gli agenti atmosferici, si sarebbero spaccati, consumati, riempiti di licheni, funghi e muffe variopinte. Sopratutto sarebbero stati un’ottima casa per un’infinità di bestiole, avendo l’accortezza di effettuare due incisioni a croce per aumentare i nascondigli e gli anfratti, almeno fino a quando non si sarebbero ridotti a legno marcio

ceppo

Che dire, sono passati quasi dieci anni e, a parte due ceppi, il resto del legnoso gruppetto tiene duro.
Sono uno dei punti forti del mio giardino, pieni di fauna in qualsiasi stagione, specie in inverno. I rettili come lucertolegechi li hanno adorati da subito, specialmente i giovani nati nella primavera. Malgrado nella brutta stagione diventino molto umidi, il legno non diventa mai veramente freddo come le superfici in muratura. Inoltre offre una quantità praticamente infinità di prede invertebrate, prime fra tutti le termiti!

Tarentula mauritanica
Giovane di Tarentula mauritanica
Hemidactylus turcicus
Giovani di Hemidactylus turcicus

L’intricato reticolo costruito dalle termiti crea una miriade di gallerie ottime per la latenza invernale di tutti gli insetti e gli invertebrati in generale. Una corteccia che si stacca o un pezzo di legno che cede rivela, nei mesi più freddi, nugoli di porcellini di terra, formicai, millepiedi, scolopendre e sopratutto eterotteri, cimici dai colori sgargianti addossate l’una all’altra per combattere meglio il freddo.

Nezara viridula (la cosiddetta cimice verde) nel suo abito invernale, tutt'altro che verde!
Nezara viridula (la comune cimice verde) nel suo dismesso abito invernale, tutt’altro che verde!

La ceppiaia è utile anche ad alcune farfalle con ciclo larvale invernale. I  bruchi infatti, dopo essersi rimpinzati per settimane nei prati umidi di pioggia, utilizzano la ceppaia per trovare un posto asciutto e impuparsi tranquillamente fino a Maggio, quando sfarfalleranno nelle loro vesti adulte

Bruco di Amata kruegeri
Bruco di Amata kruegeri

Tutta questa abbondanza di potenziali prede attira anche un sacco di ragni. Stranamente mi aspettavo fossero tra i primi colonizzatori. Sono invece arrivati relativamente da poco. Troppo frequentato? Forse mi sono lasciato scappare le specie più piccole, ma al primo assestamento invernale dei ceppi, quest’anno, ho incontrato una bellissima femmina di Zoropsis spinimana di dimensoni davvero notevoli. Qualche cm. più in là c’era anche il suo sacco ovigeno, ostinatamente difeso dalla madre protettiva

Zoropsis spinimana
Zoropsis spinimana

LA LEGNAIA

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A differenza della ceppaia, la legnaia è molto utilizzata dai mammiferi. Negli anni è stata spesso utilizzata dal riccio e occasionalmente anche dalla donnola.
E’ indubbiamente il luogo preferito di Xylocopa violacea, o Ape legnaiola. Spesso confusa con il calabrone, questo grosso Apoideo nero passa l’inverno in rifugi di fortuna, spesso tra il legname, in canne secche o vecchi tronchi morti di cui si nutrono le larve. E’ il primo imenottero ad uscire dal torpore invernale e a Marzo cominciano già i primi accoppiamenti. La legnaia viene usata sia per passare l’inverno che per deporvi le uova…e in alcuni casi anche per trovare un buon partner

Xylocopa violacea

I MURETTI A SECCO

Facilissimi da costruire e di notevole impatto visivo. Se ben fatti inoltre vengono presto colonizzati da piante particolari, adatte alla vita negli anfratti quali Umbilicus rupestris e i bellissimi Sedum 

Umbilicus rupestris

Le pietre accumulano calore facilmente e sono quindi un ottimo rifugio per gli animali omeotermi, a sangue freddo. Inoltre sono delle ottime accumulatrici di umidità, mantenendo al di sotto di esse un microclima  temperato e umido, che nel paesaggio siciliano…non è poco! Per questo motivo sono il rifugio prediletto di molti anfibi che abbandonano l’acqua durante i mesi invernali e si intanano per svernare al riparo dei muretti. In particolare il Rospo comune sverna regolarmente sotto le pietre. Se poi accoppiati ai muretti ci sono ambienti idonei a dove passare la bella stagione (link) e prati naturali ricchi di prede, questo non può che giovare nella visione di un ambiente di insieme dedito alla salvaguardia della biodiversità

Giovane Rospo comune (Bufo bufo)
Giovane Rospo comune (Bufo bufo)

SCARTI DI LAVORI EDILI

Sono i più difficili da piazzare e sicuramente i più antiestetici. Ma se lasciati indisturbati verranno ricoperti dalla vegetazione in pochi anni. Un classico esempio possono essere i mattoni rossi forati.

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Le chiocciole li adorano, svernandoci in massa, spesso in numeri veramente esagerati. Se abbiamo un giardino invaso da questi animali (che possono davvero mettere a dura pazienza l’animo del naturalista che si improvvisa orticultore) si può anche sfruttare l’uso “utilitaristico” della cosa, rimuovendo manualmente le chiocciole che sono fortemente attratti da questi nascondigli. In un giardino sano però esiste un numero congruo di chiocciole e di loro predatori (specie i Carabidae). Nel mio giardino infatti non hanno vita facile

Cernuella virgata & Eobania vermiculata
Cernuella virgata & Eobania vermiculata

Altra cosa assai gradita sono i tubi, siano essi a fondo cieco sia con entrambe le estremità libere, per avere eventuali vie di fuga dai predatori. Occhio però a posizionarli in posti ombreggiati e asciutti, dato che si riscaldano facilmente e altrettanto facilmente si riempiono d’acqua, specie se a fondo cieco e poggiati su superfici non piane

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Sono indubbiamente il posto adatto ai serpenti.  Non avevo mai avuti ofidi nel mio giardino e da quando l’ho arricchito con pochi tubi e altri rifugi idonei sono arrivate almeno tre specie diverse, tra cui il bellissimo Saettone occhi-rossi!

Zamenis lineatus
Saettone occhirossi – Zamenis lineatus

MANUFATTI IN TERRACOTTA

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Può sembrare una stupidaggine ma anche i ninnoli appesi al muro vengono colonizzati e fungono da ottimo rifugio per un sacco di specie, in particolar modo se c’è qualche centimetro di spazio tra questi e la parete. D’estate nel mio terrazzo c’è un continuo via vai di vespe vasaie che costruiscono i loro bei nidi di fango a forma di otre.

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Dentro le loro larve passeranno l’inverno, protette e ben rifornite di cibo. A volte anche i giovani pipistrelli li utilizzano come rifugio temporaneo, specie in autunno.

BORDI DELLE AIUOLE

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Lasciare le aiuole un po più selvagge nella stagione invernale può creare un ottimo ambiente per molti animali. Materiale in decomposizione e foglie che trattengono acqua assicurano un microclima più caldo ed umido, che infatti viene scelto spesso dalla Raganella

Hyla intermedia
Raganella italiana – Hyla intermedia

Creare insomma luoghi sicuri per gli animali, anfratti idonei o nascondigli, anche semplici mucchi di foglie, cortecce o una siepe molto fitta, può migliorare l’ambiente e aumentare la biodiversità del luogo che vi circonda. Gli animali che ne prendono uso poi, spesso vi rimangono per anni creando quasi un’interazione di buon vicinato con l’umano che beatamente li ammira da lontano.

Per info in più su vari tipi di rifugio:
Cassette nido
Bat box
Bug hotels

Il vostro caro Totò

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