BioGiardino: Cassette nido

cassette nido

Lo scorso anno, quasi per caso, ho comprato senza volerlo uno di quei libri che ti colpiscono dopo poche pagine di lettura. Destinati, benevolmente, a lasciarti un segno. A strappare una piccola breccia nel tuo cuore.
La scrittrice del libro è Pia Pera ed il libro si intitola “L’orto di un perdigiorno”. Lo lessi tutto d’un fiato. A dire la verità, nel corso di un anno l’ho riletto più volte. In particolare una frase mi ha colpito. Credo rispecchi la mia visione delle cose:

“Un pezzo di terra circoscritto, una toppa su un pianeta a brandelli, eppure la beatitudine. In questo pezzo di terra, vivere libero dai desideri che portano gli uomini lontano, in posti che non amano, a lavori che rattristano e invadono la mente togliendo spazio alla gioia”

grass management
Casa Acquagrande – Food forest (agli esordi…)

Entrare nel mio giardino è proprio così. Ereditato da mio nonno, all’inizio era solo uno sterile pezzo di pianeta. La classica landa desolata di vita. Nel giro di 5 anni però il cambiamento è stato incredibile e il giardino adesso pullula di vita. Ci sono voluti pochissimi accorgimenti (mettere al bando i veleni, creare una zona umida, una siepe, dei rifugi…) e in tempo relativamente breve si è trasformato in un Eden.

Un giardino con le giuste condizioni viene visitato da un grandissimo numero di specie ed indubbiamente gli uccelli sono quelli più facili da osservare/riconoscere. Essi sfruttano il nostro angolo di paradiso per nutrirsi e (con una buona dose di fortuna) nidificare. Alcune specie creano nidi a coppa, nelle biforcazioni dei rami. Occorrono le piante giuste ed una esatta combinazione di zone d’ombra, zone asciutte e tanta fortuna. Discorso diverso per tutte quelle specie che nidificano nelle cavità. In natura cincie, codibugnoli e picchi muratori utilizzano i fori dei tronchi, i vecchi rami marci o la base cava dei ceppi per nidificare. Difficilmente quindi trovano rifugio negli alberi dei nostri giardini, dove i rami vecchi o malati vengono estirpati con la stessa veemenza di una carie dentale. Tuttavia basta aggiungere soltanto qualche Cassetta nido nel posto giusto e la situazione si ribalta ben presto.

nest box
Cassetta nido per cince

La mia esperienza è partita da due cassette nido per cince, prese da un vecchio progetto di studio universitario. Pulite e risistemate, hanno trovato posto nei due alberi più grandi del mio giardino: un vecchio fico sulla veranda e un mandorlo dalla parte opposta del giardino.  Il foro di una determinata dimensione permette l’ingresso solo alle specie più piccole, escludendo quindi passeri e storni. Inoltre il tetto apribile consente di dare un’occhiata veloce durante la deposizione e l’allevamento dei piccoli e rende possibili le pulizie e la disinfestazione in inverno.

Le cassette sono state sistemate a circa 3 metri d’altezza nel mese di Novembre 2012. Per 3 mesi i nidi artificiali sono rimasti là, appesi ai tronchi spogli, più tristi di foglie avvizzite d’inverno. Quando è arrivato Marzo però ho notato dei segni di beccate, dei leggeri picchiettii attorno l’apertura principale. Istintivamente ho sorriso. Avevo letto infatti che le cince indicano il loro “tasso di gradimento” del nido lasciando questi segni attorno ai fori d’ingresso. Immensa la gioia!

cassetta nido cince
Covata primavera 2018

La cassetta del mandorlo era stata occupata da una coppia di cinciallegre. Adesso, immersa nella bianca nuvola dei fiori, assumeva decisamente un’aria diversa. Più felice. La costruzione del nido è durata quasi tre settimane. Osservavo il continuo andirivieni col materiale da costruzione ben stretto nel becco. Ogni tanto si concedevano qualche pausa per cantare sulla punta del bellissimo mandorlo in fiore. Ovviamente fotografare gli adulti è un’impresa titanica. Ultra diffidenti verso di me e con un caratterino niente male verso tutti gli altri uccelli presenti nei paraggi. 

All’inizio di aprile ho fatto la prima ispezione dentro il nido. Alzando lievemente il tetto, nel momento in cui mancavano entrambi i genitori, ho trovato una coppa perfetta intessuta di muschio, lanugine e…peli dei miei cani. All’interno stavano 6 uova macchiettate. La cassetta del fico è stata invece occupata da una coppia di cinciarelle. Pochi giorni dopo l’inizio della costruzione della coppa però le piccole cince hanno abbandonato il sito, sicuramente disturbate dall’altra specie, più grossa e prepotente.

cassetta nido cince
Covata primavera 2013

Le piccole cinciallegre sono nate a metà aprile, dopo quindici giorni di cova. Con una rapidità incredibile si sono impiumate e nel giro di due settimane avevano già abbandonato il nido. Pensavo fosse finita la, ma una sera ho notato movimento nella cassetta nido del fico. Aprendola ho trovato un’altra bellissima coppa e mamma cinciallegra che covava altre 7 uova (!!!). Alla fine la coppietta ha involato 13 pulli in due nidiate differenti. Se i primi giorni di allevamento erano davvero nervosi e non gradivano la mia presenza, negli ultimi giorni, quando i pulcini avevano raggiungo quasi le loro dimensioni, non si curavano assolutamente di me e potevo rimanere a pochi metri di distanza ad assistere alle imbeccate.

agricoltura organica
Covata primavera 2014

Bruchi, cimici, frutta, piccoli lepidotteri, mosche. Hanno fatto man bassa di tutto quello che riuscivano a trovare nel mio giardino. E’ scontato dire che dopo un mese tutta la frutta estiva non aveva la benchè minima traccia di bacatura, non c’era una sola foglia mangiucchiata in tutto l’orto e non ho dovuto utilizzare il benchè minimo antiparassitario (che non avrei comunque usato). Ho avuto il miglior raccolto di sempre e 13 cinciallegre in più a spasso per il giardino! 🙂

Adesso, che è passato un decennio, si sono involati circa 140 giovani cince da queste due cassette, ognuna delle quali ha mangiato circa 1200 bruchi nella sua vita da nidiaceo. Direi che per l’orto è stato un toccasana. Oltre ad esserci presi la nostra responsabilità e riportato un po di vita selvatica in giardino.

cassetta nido cince
Covata stagione 2017

Se l’esperienza vi ha intrigato, eccovi una bella pagina in cui trovare dimensioni e diametro del foro, per costruirle direttamente a casa vostra:

Cassette nido

Il vostro caro Totò

2 risposte a “BioGiardino: Cassette nido”

  1. 🙂 I nostri cani erano persino utili a piccole cinciallegre per la costruzione del loro nido. E chi l’avrebbe pensata mai questa strana associazione!
    È incredibile quello che hai fatto in quel piccolo pezzo di terra, anche se dall’esterno può sembrare non curato in realtà é solo naturalizzato.
    É un rifugio naturale in un mare antropizzato e sono sicura che anche se gli uomini civilizzati non lo apprezzano gli animali selvatici ti ringraziano.
    Se qualcuno riuscisse a prendere ispirazione sono sicura che qualcosa si potrebbe cambiare nel nostro piccolo mondo!

  2. Bravo Totò!!! 🙂

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